Ue: Parlamento e Consiglio piu’ vicini ad accordo su budget settennale

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(askanews) – Bruxelles, 12 giu – Potrebbe essere a portata dimano un accordo sul quadro finanziario dell’Unione europeaper i prossimi sette anni (noto come Mff 2014-2020). Questol’esito dell’ultima riunione negoziale tra Parlamentoeuropeo, Consiglio Ue e Commissione europea (trilogo) tenutoa Strasburgo la scorsa notte. Una riunione terminata intornoalle 23:30, che ha consentito ai punti di vista delle diverseparti di convergere ”piu’ di quanto si possa pensare”, haspiegato oggi Alain Lamassoure (Ppe), presidente dellacommissione Bilanci e capodelegazione del Parlamento europeoper i negoziati sul quadro finanziario pluriennale. La proposta sul tavolo (960 miliardi di impegni e 908miliardi di pagamenti) non piace al Parlamento europeo, chetuttavia si e’ detto pronto a non far saltare il tavolo delletrattative a patto che gia’ a partire dal 2014 si riaprano idossier per modificare l’accordo raggiunto dai capi di Statoe di governo dei paesi Ue lo scorso febbraio. ”Non vogliamo assumerci la responsabilita”’ di doverprocedere all’approvazione di singoli bilanci anno per anno,ma al tempo stesso il Parlamento e’ irremovibile: quantomesso sul piatto non basta. Per cui, ha precisato Lamassoure,”non possiamo assumerci il rischio di una riduzione deglistanziamenti a meno che non sia provvisorio”. Per questo ilParlamento europeo ha chiesto clausole di revisione dopo leelezioni europee (22-25 maggio 2014), per fare in modo che”la nuova Commissione europea e il nuovo presidente delConsiglio Ue (il mandato di Herman Van Rompuy scade il 30novembre 2014, ndr) di riaprire tutti i dossier”. Chiestainoltre anche maggiore flessibilita’, vale a dire lapossibilita’ di spostare risorse di budget da una voceall’altra. Il Parlamento ha quindi sottolineato l’esigenza diprevedere risorse proprie per l’Unione europea,disponibilita’ liquide ”slegate dai bilanci nazionali”cosi’ da permettere il funzionamento dell’Ue. Allo statoattuale, ha denunciato Lamassoure, l’Ue – con il bilanciolegato ai finanziamenti degli stati membri – non puo’ agire.

Un esempio lo offrono le inondazioni dell’Europa centraledegli ultimi giorni. ”Vi si fa fronte con il Fondo disolidarieta’, che per il 2013 non ha piu’ un euro e chesecondo la proposta di Mff a partire dal 2014 verrebbedimezzato”. Quindi, ha detto ironicamente e polemicamentel’europarlamentare francese, ”le catastrofi naturali sonopregate di aspettare il 2021”. Inoltre il Parlamento hachiesto di eliminare la differenza tra soldi impegnati esoldi per i pagamenti. ”Vogliamo la garanzia che tuttoquello che c’e’ si puo’ usare”.

Il Consiglio – che come il Parlamento non parla di accordiraggiunti ma solo di ”progressi” – e’ disposto a venireincontro alle richieste del Parlamento europeo. E’ statoconcordato di studiare in dettaglio la possibilita’ diclausole di revisione e flessibilita’ come chiesto dalParlamento, e il Consiglio dovra’ presentare le proprieproposte di compromesso il 18 giugno, data del prossimotrilogo. Il problema e’ fissare i tetti della flessibilita’(il Consiglio non intende prevedere la possibilita’ dispostare soldi oltre un certo ammontare, da stabilire), estabilire meglio cosa potranno prevedere le clausole direvisione. Piu’ difficile appare il superamento delladivergenza tra ‘avere’ (risorse impegnate) e ‘dare’ (risorseper i pagamenti), voluta dagli stati membri. Anche ilConsiglio si e’ dimostrato comunque possibilista, sostenendoche un accordo definitivo il prossimo 18 giugno e’ possibile.

Sarebbe auspicabile, perche’ una delle condizioni poste dalConsiglio e’ che per chiudere la questione del bilanciocorrettivo del 2013 prima va chiuso il negoziato sul Mff. Per l’anno in corso la Commissione europea ha chiesto unamanovra correttiva da 11,2 miliardi, e gli stati membri nehanno concessi solo 7,3. Il Parlamento continua a chiedere i2,9 miliardi mancanti, e il Consiglio si e’ detto pronto adiscuterne dopo aver chiuso con l’Mff.

bne/mau