Governo: Veltroni, decidere le cose da fare poi tornre al voto

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+++Si’ al semipresidenzialismo alla francese e elezioni adoppio turno+++.

(askanews) – Roma, 11 giu – ”I tempi del governo non sonoillimitati: si decidano le cose da fare e le si faccianorapidamente. Provvedimenti su lavoro ed economia, lenecessarie riforme istituzionali e la legge elettorale. Poisi torni davanti agli elettori avanzando proposte diverse,idee diverse per il futuro dell’Italia”. Lo dice Walter Veltroni in una lunga intervista pubblicatasul numero di giugno del magazine free press Pocket. ”Ho detto -spiega Veltroni- che la natura di questogoverno e’ e resta di emergenza. Si e’ determinata con quantoe’ successo nei giorni dell’elezione del Capo dello Stato unasituazione di necessita’: andava fatto un governo peraffrontare l’emergenza con un programma preciso. Andareoltre, cercare di far diventare le ‘larghe intese’ un fattopermanente e’ sbagliato e regala spazio alla protesta. Forzealternative, governi dell’alternanza: questa e’ la normalita’democratica, magari lasciandoci alle spalle gli anni delberlusconismo e dell’antiberlusconismo, chiedendo agliitaliani di dare per la prima volta a questo Paese unamaggioranza riformista”.

Per quanto riguarda il problema delle riforme, secondoVeltroni ”c’e’ bisogno di ripensare assetti istituzionali edi guardare al semipresidenzialismo alla francese conelezioni a doppio turno. Comprendo i timori di molti elettoridi sinistra che hanno una lontana radice nella storiad’Italia, ma credo siano infondati: la Francia ha unademocrazia solida e non ha mai temuto lo strapotere personaledi nessun presidente”. ”I fenomeni demagogici che abbiano il volto della destrao della protesta di Grillo non derivano da un eccesso digoverno, ma da un suo difetto. Calamandrei individuava questorischio gia’ ai tempi della Costituente e con lo sguardodell’oggi dobbiamo dire che aveva ragione. Ovviamente-conclude Veltroni- ad un rafforzamento del ruolo delpresidente va affiancata una serie di contrappesi esoprattutto va fatta una seria legge sul conflitto diinteressi”.

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