Governo: Letta, e’ di necessita’. Lavoro per giovani mia ossessione

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(askanews) – Roma, 8 giu – Il voto del primo turno delle Amministrative ”dimostra che i democratici non sono al tracollo”. Lo ha detto il premier Enrico Letta, a Firenze, intervistato da Ezio Mauro nell’ambito dell’iniziativa ”Repubblica delle idee”, sottolineando che in fondo si tratta di un ”segno di fiducia” tenendo conto anche che si e’ di ”fronte ad una situazione eccezionale”. Letta ha quindi ribadito di pensare al suo esecutivo come ad un ”governo di servizio e di necessita’ in una situazione difficile per il Paese”. ”Non vedo e non c’e’ nessuna pacificazione da fare”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, riferendosi alla natura del suo governo. Peraltro, ha rimarcato, ”non mi sento Togliatti, ne’ Moro o Berlinguer. Erano altri tempi. Oggi e’ diverso”. ”Dare lavoro ai giovani, un lavoro qui, non all’estero, e’ la mia ossessione”, ha detto il premier, partito dalla questione generalmente citata sulla mancanza di fiducia e di investimenti che da noi aggravano la crisi. Perche’ questo avviene? ”Quelli che hanno la mia eta’, che hanno un buon lavoro e dei figli – ha spiegato Letta – fanno un ragionamento: so che i figli non avranno le mie stesse condizioni e allora la prima priorita’ e’ quella di costruire una struttura di sicurezza per i figli, impiegando le mie risorse. Questo vuol dire immobilizzare. E’ una cosa perfetta per un buon padre di famiglia, ma e’ disastrosa per il Paese che resta immobile. Ecco perche’ penso si debba fare di tutto per dare lavoro ai giovani”. Uscire dall’Euro, ha poi affermato Letta, sarebbe ”il disastro finale per l’Italia”. ”Noi – ha aggiunto – possiamo uscire dalla crisi solo con piu’ Europa e non con meno Europa”. Lo stesso Letta ha altresi’ riconosciuto il merito alla Germania, in particolare alla Merkel, di avere recepito le ragioni di chi non viole attenersi solo al rigore visto che ha espresso favore per il prossimo Consiglio europeo che questi argomenti dovra’ affrontare. Letta ha difeso la validita’ del ddl per il nuovo finanziamento dei partiti. Il sistema del 2×1000, ha spiegato, ha l’immediata conseguenza che ”se non voglio finanziare un partito, di tasca mia non esce un euro”. Su questo, ha aggiunto, ”e’ stata fatta una disinformazione. Io invito ad andare a leggere il disegno di legge: solo se firmo per il 2×1000, la quota va ai partiti, altrimenti se non firmo la quota va automaticamente allo Stato. E poi c’e’ da considerare che e’ stato introdotto un tetto pari -anche se tutti gli italiani firmassero, ma e’ una cosa che non avverra’- ad un quarto della precedente situazione”. ”Per me -ha detto Letta- e’ una rivoluzione che dobbiamo ben spiegare perche’ i partiti verranno costretti a puntare al volontariato, alla parteicpazione e a redicontare quello che fanno”. In questo contesto Letta ha espresso una forte critica a Beppe Grillo, sottolineando la gravita’ dell’affermazione che il Parlamento e’ una tomba maleodorante: ”Come si puo’ pensare di fare qualcosa con chi dice queste cose?”. Riguardo i problemi avvenuti durante l’elezione del presidente della Repubblica, ”il centrosinistra non deve fare finta che non sia successo niente”, ha rimarcato Letta, secondo cui la vicenda e’ stata grave e ”drammatica”. In sostanza ”il Pd e’ esploso e io vorrei ancora capire chi sono i 101. La questio e’ ancora aperta e riguarda la solidita’ del partito”. Alla domanda se la sua prese di posizione sui mille elettori sia stata un’apertura al semipresidenzialismo, Letta ha risposto: ”Non chiuderei la riflessione parlando di semipresidenzialismo, perche’ e’ una riflessione su cosa e’ oggi la rappresentativita’ politica”. Letta ha fatto osservare che anche l’estensione della platea con la trasmissione delle riunioni in streaming risulta condizionante perche’ spesso chi interviene lo fa rivolgendo maggiore interesse all’audience piu’ che alla sostanza di quello che si propone di fare. Sulla legge elttorale, Letta ha ribadito: ”Lo dico francamente, non si puo’ tornare a votare con il Porcellum. E questo e’ il punto basilare”. In ogni caso, al momento ”non c’e’ nessun accordo, la distanza tra i partiti e’ grande” e ”il governo deve intervenire solo in ultima istanza”. In merito poi alla ”notizia tremenda, terribile”, dell’attentato ai soldati italiani in Afghanistan, Letta ha sottolienato che ”testimonia una situazione da cui pensavamo di essere usciti” e che ”certo spinge a pensare e a ripensare, una riflessione profonda”. ”Sono comunque convinto che l’intervento internazionale ha risparmiato una situazione peggiore, c’e’ un cronoprogramma – ha ricordato – e l’anno prossimo ne verremo fuori. Il tempo dell’uscita e’ gia’ fissato e noi dobbiamo stare dentro un percorso con sicurezza”. min