Violenza donne: Pdl presenta ddl che introduce reato femminicidio

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(askanews) – Roma, 5 giu – Il Pdl ha depositato un disegno dilegge che introduce nel nostro codice penale il reato difemminicidio come aggravante di ”una lunga serie di reaticontro la persona, tale da creare sofferenze o danni fisici,morali, economici o tali da creare coercizione o privazionendella liberta’ della vita, sia pubblica che privata”(art.613-bis).

Sottoscritto da tutte le senatrici azzurre, e con primafirma Alessandra Mussolini (”ma ci sono anche le firme deisenatori, solo dopo, per dare un segnale forte esignificativo”) il provvedimento prevede un inasprimentodelle pene previste per fattispecie che vanno dall’omicidioalla violenza sessuale alle percosse, al sequestro dipersona, alla prostituzione e alla pornografia minorile ecosi’ via, da un terzo fino alla meta’ della pena prevista.

”Non abbiamo inteso introdurre un reato a se’, cheavrebbe contrastato con l’art.3 della Costituzione, maconfigurato un’aggravante quando i reati contro la personasono strutturati come violenza di genere, come del restospecificatamente richiesto e sollecitato dalla Convenzione diIstambul” ha spiegato Mussolini nel corso di una conferenzastampa.

”Si tratta di pene oggettivamente pesanti, ma credo cheall’ondata sconvolgente di violenza contro le donne debbavenire una risposta forte a livello legislativo – haosservato la senatrice Manuela Repetti – pur nellaconsapevolezza e convinzione che da sola questa risposta nonbasta, ma va accompagnata da mutamenti importanti a livelloculturale, a partire dall’immagine della donna sui mezzi dicomunicazione, il cui impatto e’ fortissimo”.

”Stiamo parlando di una vera e propria mattanza – haaggiunto la senatrice Cinzia Bonfrisco -, statisticamenteviene uccisa una donna ogni due giorni. C’e’ una drammaticacarenza di attenzione, una sottovalutazione da partedell’amministrazione giudiziaria e una mancanzanell’applicazione delle norme gia’ previste nel nostroordinamento. E’ per questo che tutti i capigruppo hannochiesto al presidente del Senato, Grasso l’istituzione di unacommissione di inchiesta per far piena luce su tutti irisvolti di questi fenomeni”.

Per la senatrice Elisabetta Alberti Casellati ”questo ddle’ un monito forte che corrisponde a un ‘basta’ e fa dacorollario alla Convenzione di Istambul. Preoccupante e’ poiil fatto che l’87% delle donne uccise avessero gia’ subitoviolenze e chiesto l’aiuto precedentemente, ma senza trovareascolto, come pure il fatto che un’alta percentuale delledonne vittime di femminicidio non sono donne reiette, ma alcontrario professionalmente affermate, colte e inseritepienamente nella vita sociale. Quasi che il femminicidio siail prodotto negativo dell’emancipazione femminisle. Una leggeallora da sola non basta, serve un’azione articolata e vasta,che comprenda pero’ anche una decisa azione di potenziamentodei centri di ascolto a livello territoriale”.

njb