P.A.: Rughetti (Pd), provvedimento e’ atto di civilta’

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(askanews) – Roma, 5 giu – ”Questo decreto legge e’ un atto dicivilta’ che rimette dentro il binario della correttezza edella lealta’ il rapporto fra cittadini, imprese e pubblicaamministrazione, un rapporto che e’ stato minato dallaincapacita’ della pubblica amministrazione di pagare lavori eprestazioni gia’ eseguiti”. E’ quanto ha dichiarato ildeputato Angelo Rughetti (Pd) durante la discussione deldisegno di legge di conversione del decreto-legge 8 aprile2013, n. 35, recante disposizioni urgenti per il pagamentodei debiti scaduti della pubblica amministrazione.

”Si tratta di un vulnus profondo – ha proseguito ilparlamentare vicino al sindaco di Firenze, Matteo Renzi – cheprovoca un danno maggiore di quello economico perche’ mettein discussione l’elemento determinante che deve legare ilpubblico con il privato: l’elemento della fiducia. IlProvvedimento e’ un atto politico che rimette le cose a postoma al quale siamo giunti per una serie di motivazioni chequesto decreto non risolve perche’ il compito di questodecreto ed i vincoli che erano alla base della suacostruzione non hanno consentito di intervenire sulle causeche hanno determinato il sorgere di questi debiticommerciali”.

”Nel 2014 tutti i comuni italiani andranno in avanzofinanziario – ha spiegato l’ex Segretario generale dell’Anci- e contribuiranno a migliorare i conti pubblici per di 4,5miliardi di euro nonostante un taglio di risorse di 2miliardi e 250 milioni. Al sistema dei comuni sara’ chiestodi migliorare il saldo del comparto di 4,5 miliardi e allostesso tempo si ridurranno i trasferimenti di 2 miliardi e250milioni di euro. E’ come se ad una famiglia si chiedesse dimigliorare il saldo in banca ma allo stesso tempo siriducesse lo stipendio del capo famiglia. Per raggiungerequesto obiettivo per i comuni non c’e’ altra strada che lariduzione degli investimenti. Perche’ la spesa corrente deicomuni e’ una spesa rigida e sulla quale i tagli continui aitrasferimenti hanno di fatto ridotto all’essenziale. E alloraecco che per stare dentro i vincoli del patto di stabilita’non si fanno piu’ manutenzioni straordinarie e operepubbliche ed i risultati sono evidenti”.

”In 5 anni la spesa per investimenti e’ scesa – haproseguito Rughetti – mediamente del 23% ed in alcuneregioni la media raggiunge punte del 35% soprattutto nelmezzogiorno. In termini assoluti vuol dire 5 miliardi l’annoin meno di spesa produttiva che si trasforma in scuole,asili, strade, opere idrauliche che vogliono dire lavoro efatturato che non ci sono piu’. I miglioramenti riguardanosicuramente l’ampliamento degli spazi finanziari adisposizione dei comuni e delle province grazie alle rispostedate ai comuni virtuosi che potranno ricevere spazifinanziari per 1 miliardo. Una risposta importante data alleamministrazioni che hanno pagato i debiti nei primi mesidell’anno e che potranno cosi’ finanziare nuovi interventi incorso d’anno”.

”Un’altra risposta importante e’ stata data grazieall’ampliamento del patto di stabilita’ regionale incentivato- ha spiegato il deputato del Pd – Con questa norma e’ statoelevato ad 1,2 miliardi lo spazio finanziario che le regionicederanno ai comuni ed e’ stato eliminato il vincolo diutilizzare queste risorse solo per far fronte ai residuipassivi. Anche in questo caso i comuni potranno riattivare laspesa produttiva senza incidere sui saldi di finanzapubblica. Il paradosso ed il segnale evidente dellacondizione in cui siamo e’ che sommando gli effetti contabilie finanziari di queste norme si produce un risultatosuperiore al l’obiettivo di patto di stabilita’ assegnato alcomparto comuni. In sostanza quindi il comparto dei comuninel 2013 avra’ una manovra espansiva cioe’ potra’ spenderepiu’ soldi dello scorso anno. Ma se andiamo a prendere lasituazione di ogni comune avremo effetti diversi o opposti.

Ci saranno infatti alcuni comuni che avranno un nuovoobiettivo molto ampio e quindi potranno tornare a spendere,mentre ci saranno comuni che dovranno caricarsi il peso dellamanovra. Questo non e’ corretto.

”Io penso – ha concluso Rughetti – che questa sia unavertenza nazionale, la vertenza nazionale. Come accade quandouna azienda e’ in crisi il governo deve assumere questo temae trovare una soluzione insieme agli istituti di credito inmodo trasparente anche con operazioni e misurestraordinarie.

Intanto mettendo subito in cantiere il pagamento di tutti idebiti che saranno catalogati e certificati alla fine dell’attuazione di questo decreto ma soprattutto individuandoquali ostacoli oggettivi, concreti le banche adducono allaimpossibilita’ di fare credito e quali soluzioni possonoessere individuate per sopperire a questi ostacoli. Su questotema nessuna prova deve rimanere intentata perche’ e’ unaquestione che ha una gravita’ assoluta alla quale in qualchemodo occorrera’ dare una risposta”.

com/vlm