Riforme: Franceschini, subito la legge elettorale. E no a baratti

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(askanews) – Roma, 3 giu – ”Occorre partire dalle cose su cuisiamo tutti d’accordo. Cioe’ dal superamento delbicameralismo, dal Senato delle Regioni e delle autonomie nonelettivo e quindi dalla riduzione del numero deiparlamentari. Sarebbe gia’ una rivoluzione riuscire a farequesto. Poi si arrivera’ al capitolo della forma digoverno”. Lo ha spiegato il ministro per i Rapporti con ilParlamento, Dario Franceschini, che in un’intervista alMessaggero ha definito ”una cosa orribile solo a sentirladire” la possibilita’ che fra Pd e Pdl ci possa essere unoscambio su abolizione del Porcellum e semi-presidenzialismo.

Proprio su questo punto Franceschini ha ribadito che ”nonbisogna partire dalla fine. Sulla materia della forma digoverno, i partiti ed il Parlamento dovrebbero arrivareaperti alle varie soluzioni, che sono quelle per ilcancellierato o per il semi-presidenzialismo. E si devearrivare a quel bivio stando ben attenti a non voleresoltanto piantare la propria bandierina”. Franceschini ha poi ricordato che ”la scelta sulla leggeelettorale e’ tutta nelle mani del Parlamento” e dunque ”lasoluzione la devono trovare i gruppi parlamentari tra di loroed il tempo e’ poco”. Anche perche’ Franceschini si e’detto d’accordo con il Presidente della Repubblica sul fattoche questo sia un governo a termine. ”Certo che lo e’. E’ ungoverno di servizio per affrontare le emergenze del Paese,sostenuto da avversari che torneranno ad essere tali alleprossime elezioni”. Un concetto inteso anche dagli elettoridel Pd, che ”hanno capito che questo governo non prefigurain nessun modo un’alleanza per il futuro”.

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