Diffamazione: proposta legge Pdl per stop carcere a giornalisti

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(askanews) – Roma, 30 mag – Dopo l’appello lanciato daldirettore di Panorama, Giorgio Mule’, per una rivisitazionedella legge sulla stampa, i deputati del Pdl MariastellaGelmini (vicecapogruppo), Renato Brunetta (capogruppo) eDeborah Bergamini hanno presentato una proposta di legge permodificare l’attuale normativa sulla stampa e il codicepenale in materia di diffamazione e ingiuria. E’ quanto siapprende da una nota. La proposta dei parlamentari Pdlprevede l’abolizione della pena della detenzione, previstadalle attuali norme, che viene sostituita da una multa damille a 50 mila euro, piu’ la pena accessoriadell’interdizione dalla professione giornalistica da uno asei mesi. Si propone inoltre di modificare le sanzionipreviste per l’ingiuria, eliminando anche in questo caso ilcarcere, sostituito da una multa fino a 3.500 euro e, neicasi piu’ gravi, 5 mila euro”.

”Sono anni – si legge nella proposta di legge – che sichiede al Parlamento di superare la rigida disciplina attualeche espone il giornalista, spesso in buona fede, ad elevatirischi che possono interferire con la liberta’ di espressionee di critica e con il diritto di cronaca. Tuttavia, non si e’ancora riusciti a dare una risposta adeguata a tale legittimarichiesta in ragione dell’estrema difficolta’ che si incontranel contemperare questa esigenza con quella, sicuramente nonmeno rilevante, di assicurare sempre e comunque un’effettivatutela dell’onore delle persone offese dalla notizia o dalgiudizio diffamatorio. L’onore e’ infatti un beneinscindibilmente connesso all’individuo, la cui tutelacostituzionale risiede nella pari dignita’ sociale dellepersone: un valore che se distrutto con mezzi d’informazione,difficilmente puo’ essere recuperato”.

”Detto questo pero’ – continua il testo – si puo’ pensare apene non detentive, ad una serie misure interdittive e a penepecuniarie che possono essere piu’ deterrenti rispetto allapena detentiva che talvolta puo’ apparire spropositata. Lapresente proposta di legge intende quindi eliminare le penedi tipo detentivo nel caso della diffamazione compiuta con ilmezzo della stampa. E cio’ – si legge ancora – non significanon tutelare il reato di diffamazione, o non percepirel’importanza della grande responsabilita’ della categoria deigiornalisti, ma significa porre l’efficacia dei vincoli edella disciplina deontologici a tutela dei diritti dellepersone, avendo sempre riguardo per il diritto dei cittadiniad un’informazione libera su tutti e su qualsiasi argomentosenza censure, tanto meno preventive”. com-brm/mar/ss