Crisi: Cgia, aumento Iva colpira’ soprattutto famiglie piu’ povere

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(askanews) – Roma, 25 mag – Se fra poco piu’ di un mese nonverra’ scongiurato l’aumento di un punto percentuale dell’Ivaordinaria attualmente al 21%, gli effetti negativi di questoincremento ricadranno in particolar modo sulle famiglie menoabbienti e piu’ numerose. Lo sostiene la CGIA di Mestre.

I calcoli, realizzati dall’Ufficio studi dell’Associazioneveneta, sono inequivocabili: ”L’incidenza percentualedell’aumento dell’Iva sullo stipendio netto annuo di un capofamiglia pesera’ maggiormente sulle retribuzioni piu’ basse emeno su quelle piu’ elevate. Inoltre, a parita’ di reddito inuclei famigliari piu’ numerosi subiranno gli aggravimaggiori.

”Questa ipotesi va assolutamente scongiurata – diceGiuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – non sipossono penalizzare le famiglie piu’ numerose ed inparticolar modo quelle piu’ povere. Nel 2012 il potered’acquisto delle famiglie consumatrici italiane ha toccato il-4,8% e la propensione al risparmio e’ scesa ai minimistorici. Se dal primo luglio l’aliquota ordinaria del 21%salira’ di un punto, subiremo un ulteriore contrazione deiconsumi che peggiorera’ ulteriormente il quadro economicogenerale. E’ vero che l’incremento dell’Iva costa 4,2miliardi di euro all’anno, ma questi soldi vannoassolutamente trovati per non fiaccare la disponibilita’economica delle famiglie e per non penalizzare ulteriormentela domanda interna”.

Dai dati emerge un altro risultato intuitivo ma non menopreoccupante: a parita’ di reddito, piu’ aumenta il numerodei componenti di una famiglia, piu’ si fa sentire il pesodell’aumento dell’Iva.

red/cam