Editoria: Ceccherini, editori giochino in attacco e non in difesa

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(askanews) – Bagnaia (Si), 24 mag – ”Gli editori devono averepiu’ visione e piu’ coraggio, iniziando a giocaremaggiormente in attacco e meno in difesa”. E’ questo uno deimessaggi che il Presidente dell’Osservatorio PermanenteGiovani-Editori, Andrea Ceccherini, ha lanciato nel corsodella sua intervista in apertura dell’edizione 2013 di”Crescere tra le righe’, ottava edizione dell’evento chemette a confronto giovani, editori ed istituzioni. Rivolgendosi ”a chi fa uno dei mestieri piu’ belli delmondo, come quello di produrre contenuti perl’informazione”, Ceccherini ha poi aggiunto che ”i problemiattuali non sono soltanto propri degli editori italiani.

Pero’, nel mondo, ci sono imprenditori che hanno saputorimboccarsi le maniche, che hanno avuto il coraggio disperimentare. Solo cosi’ sono stati in grado di passare dafollower a leader, di trasformare questo periodo di crisi ediscontinuita’ tecnologica in opportunita’.

Esempi imprenditoriali di chi, invece che piangersi addosso,ha messo la qualita’ dei contenuti davanti a tutto. Credo che gli editori fino a oggi abbiano fatto la loroparte.

Ma questo cammino e’ lungo ed io vorrei gli editori piu’orgogliosi. Non abbiate paura, non siete soli. Provare unmodello di business innovando e’ un modo per trovare, sullarete, il profitto che garantira’ la qualita’dell’informazione.

Tanto piu’ alta sara’ la qualita’, tanto piu’ sarete liberi ela democrazia sara’ al sicuro”.

In questo contesto, Ceccherini ha poi invitato i direttoridei grandi quotidiani nazionali a ”togliere la polvere dalleloro testate, ad essere loro stessi a spazzarla via prima chequalcun altro arrivi a spazzare via una mentalita’conservativa, che mette davanti a tutto immobilismo emantenimento della posizione di privilegio”.

La conclusione della sua intervista – con Maria ConcettaMattei (Tg2) a porre le domande – Ceccherini l’ha volutariservare ad una ”prima assoluta’, invitando sul palco ildirettore del New York Times, Jill Abramson, ed il direttoredel Wall Street Journal, Gerard Baker: ”Due personaggi – haconcluso Ceccherini – che si sono sporcati le mani, mettendosempre la qualita’ in cima al loro modo di fareinformazione”.

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