Ue: Coldiretti, da dietrofront su oliere danno a 450 mln export

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(askanews) – Roma, 23 mag – Il dietrofront della Commissione suldivieto all’uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonimenei locali pubblici dell’Unione Europea a partire dall’iniziodel prossimo anno favorisce frodi ed inganni che danneggianoduramente le esportazioni nazionali di olio di oliva chenella Ue valgono quasi 450 milioni di euro all’anno, in unmomento di difficolta’ dei acquisti nazionali in calo del 8per cento nel primo trimestre del 2013. E’ quanto afferma laColdiretti in riferimento all’annuncio del commissario Ueall’Agricoltura Dacian Ciolos nel sottolineare che l’obbligorimane valido in Italia grazie alla legge salva olio ”Normesulla qualita’ e la trasparenza della filiera degli oli dioliva vergini” in vigore dal primo febbraio. Una norma cheprevede di far uso di imballaggi che non consentano ilriempimento con altre qualita’ di olio rispetto a quelleindicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar enei servizi di catering, che – sottolinea la Coldiretti -intendiamo difendere dalle pressioni delle lobby. ”Ci piacerebbe una Europa che abbia una visione su comerisolvere i problemi dell’economia e della disoccupazione eci ritroviamo quella che risponde alle lobby anche su comeapparecchiare la tavola”, ha affermato il presidente dellaColdiretti Sergio Marini. Purtroppo – continua la Coldiretti- dobbiamo constatare che ancora una volta in Europa i gruppidi pressione vincono nei confronti di una norma appoggiata daben 15 Paesi, tra cui i principali produttori come Italia eSpagna, che ha visto contrari solo i Paesi del Nord, comeGermania, l’Olanda e l’Inghilterra dove non cresce neancheuna pianta d’ulivo.

La legge nazionale – precisa la Coldiretti – sancisce unavera rivoluzione sulle tavole per il condimento piu’ amatodagli italiani: dall’introduzione in etichetta del termineminimo di conservazione a 18 mesi dalla data diimbottigliamento all’importante riconoscimento di nuoviparametri e metodi di controllo qualitativo che consentano dismascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione delreato di contraffazione di indicazioni geografiche a chifornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origineall’introduzione di sanzioni aggiuntive, come l’interdizioneda attivita’ pubblicitarie per spot ingannevoli, dalrafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazionial diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali. Una necessita’ a tutela dei consumatori di un Paese comel’Italia in cui l’olio di oliva e’ praticamente presentesulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionalestimato – sottolinea la Coldiretti – in circa 14 chili atesta. L’Italia e’ il secondo produttore mondiale di olio dioliva con circa 250 milioni di piante e una produzione dioltre mezzo milione di tonnellate e puo’ contare su 40 oliextravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore -conclude la Coldiretti – e’ stimato in 2 miliardi di euro conun impiego di manodopera per 50 milioni di giornatelavorative.

com/rus