Pd: sostenere governo e rinviare il congresso, le prime mosse di Epifani

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(askanews) – Roma, 23 mag – Superato lo shock per il mancato successo elettorale e per la fallita elezione di Romano Prodi al Quirinale, eletto lo scorso 11 maggio segretario Guglielmo Epifani ”senza aggettivi” come detto da Enrico Letta (quindi nessun ruolo delimitato da funzioni di ”reggente”) il Pd potrebbe rinviare il suo congresso che pareva dovesse essere fissato a ottobre. Nella prima riunione di ieri con il gruppo parlamentare della Camera del Pd da segretario, Epifani e’ apparso molto preoccupato per la situazione economica: da qui l’invito all’esecutivo a fare di tutto per non aumentare l’Iva. Sul tema spinoso delle riforme istituzionali, l’ex segretario della Cgil ha sottolineato l’urgenza della riforma elettorale che non puo’ essere un semplice ritocco del Porcellum, anche se a suo parere – come evidenziato in piu’ occasioni dal premier Letta – occorre mettere in sicurezza la possibilita’ che in caso di una non augurabile crisi di governo non si torni al voto con le norme attualmente in vigore. In particolare, Epifani ha avvertito il gruppo dei deputati del Pd che porre una soglia al 40% per ottenere il premio di maggioranza come vorrebbe il Pdl significa puntare a una legge di fatto proporzionale con il pericolo della ”palude dell’ingovernabilita”’ e di una nuova edizione delle larghe intese come ipotesi di governo. Piu’ difficile fare previsioni sulla possibilita’ di realizzare le riforme costituzionali e istituzionali esposte ieri pomeriggio dal ministro Gaetano Quagliariello nella sua audizione alle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Epifani ha spiegato le difficolta’ della situazione economica e politica ed e’ apparso molto filo attuale governo, pur mettendo in guardia dall’ idea che l’esecutivo possa fare miracoli dal momento che le casse sono vuote. Dario Franceschini, intervenuto nella riunione dei deputati del Pd, ha detto che nel vertice di maggioranza sulle riforme istituzionali l’unica decisione assunta in modo concorde e’ stata quella di evitare che si possa tornare alle urne con il Porcellum. I renziani hanno intanto depositato una proposta per il ritorno al cosiddetto Mattarellum Sul Pd, Epifani si e’ limitato a dire che occorre rilanciarlo nei territori e che e’ necessario evitare episodi come quello del ddl a firma Anna Finocchiaro e Luigi Zanda sull’identita’ giuridica dei partiti necessaria per partecipare alle elezioni: occorre che le decisioni vengano prese in modo collegiale dal partito. Per ora il segretario non ha convocato ne’ la Direzione (potrebbe tenersi la prossima settimana) per discutere le modalita’ del congresso, ne’ ha fatto riferimento alla necessita’ di avviare le procedure per dar vita a una commissione congressuale e ufficializzare le candidature a segretario che per ora sono quelle di Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella. Epifani si e’ limitato a ufficializzare che occorrera’ modificare lo Statuto del Pd che prevede l’automatismo tra l’incarico di segretario e quello di candidato premier che verra’ scelto con le primarie, come e’ avvenuto con Pier Luigi Bersani nel 2012. Secondo le indiscrezioni, a spingere per un rinvio del congresso alla primavera del 2014 sarebbero lettiani e franceschiniani, le correnti piu’ filogovernative del Pd. Un si’ a questa ipotesi potrebbe arrivare pure da Matteo Renzi che delle questioni di partito tradizionalmente non si occupa preferendo puntare a vincere le primarie del centrosinistra per il candidato premier. Contro il rinvio del congresso sono schierati i ”giovani turchi” come Matteo Orfini (”Siamo nettamente contrari a un rinvio del Congresso”) e quasi tutte le correnti ex Ds, veltroniani compresi. Dichiara ad esempio Andrea Martella: ”I problemi del dopo voto sono tali e tanti, che non si puo’ pensare di risolverli rinviando la discussione, la nostra gente ci chiede il congresso vero, presto, subito”. Per ”il congresso al piu’ presto, vero e aperto” si e’ schierato ieri Cuperlo con una intervista a ”l’Unita”’ in cui ha spiegato l’urgenza di ”riconciliare Pd e societa”’. Sempre su ”l’Unita”’ ha preso posizione Sergio Cofferati, ex segretario della Cgil: ”Vorrei semplicemente esprimere le mie opinioni sul governo e sul mio partito in un congresso che spero venga confermato, anzi anticipato”. Sotto i riflettori anche il risultato che il Pd conseguira’ nelle imminenti elezioni amministrative. Una sconfitta di Ignazio Marino a Roma renderebbe non rinviabile la scadenza congressuale oltre l’autunno. gar/red