Mafia: Firenze ricorda strage Georgofili 20 anni dopo, presente Grasso

47 7, 1280 -

(askanews) – Firenze, 23 mag – Firenze ricorda domenica la stragedi via de’ Georgofili, a venti anni dallo scoppio della bombache nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993 provoco’ lamorte di 5 persone: i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) eAngela Fiume (36 anni) con le loro figlie Nadia Nencioni (9anni), Caterina Nencioni (50 giorni di vita) e lo studenteDario Capolicchio (22 anni). Altre 48 persone rimaseroferite.

Domenica e’ programma la consegna delle targhe a memoriadell’evento a quanti si sono prodigati nei soccorsi, nelleindagini e nell’informazione nei momenti immediatamentesuccessivi all’attentato.

Saranno presenti il presidente del Senato Piero Grasso edel presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi inaugurera’ poi una mostradi fotografie dell’agenzia Ansa dedicata all’attentato.

Sempre domenica la Galleria degli Uffizi (che subi’ gravidanni nell’attentato) prolunghera’ l’orario di apertura, coningresso libero, dalle 19 alle 23.30. Il pubblico potra’partecipare anche a speciali visite gratuite (senzaprenotazione) che prenderanno il via dalle 19 fino alle 23.

Domenica sera dopo la commemorazione (ore 21) in piazza dellaSignoria, si terra’ il corteo con la deposizione della coronadi fiori sul luogo dell’attentato.

Lunedi’, poi, alle 9 in piazza della Signoria oltre 600ragazzi di tutte le scuole primarie e secondarie di Firenzedaranno vita a un grande girotondo intorno al complessovasariano degli Uffizi.

Proprio in questi giorni, tra l’altro, nel capoluogotoscano si celebrano due processi per quella strage. Oggi e’iniziato l’appello nei confronti di Francesco Tagliavia, 59anni, boss della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, nelmandamento di Brancaccio, condannato all’ergastolo in primogrado con l’accusa di aver messo a disposizione uomini perl’attentato.

In corso anche il primo grado, con rito abbreviato, a caricodi Cosimo D’Amato il pescatore siciliano accusato di averrecuperato in mare, prelevandolo da ordigni belliciinesplosi, il tritolo utilizzato nelle stragi mafiose del1993-’94 a Roma, Firenze e Milano. Per lui i Pm hanno chiestol’ergastolo. ”Queste indagini non devono e non possono chiudersimai”, ha ribadito in questi giorni il procuratore capo diFirenze Giuseppe Quattrocchi, lanciando anche un appello:”Se qualcuno dentro o fuori le carceri, dopo 20 anni, ha nondico la voglia ma la consapevolezza e la coscienza di poterdire qualcosa che non sappiamo, ce lo dica o anche soltantoce lo faccia capire: ci basta”. afe/mau