Mafia: Compagna a Grasso, chiarisca in Aula suoi giudizi su mio ddl

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+++Il capogruppo Gal, Ferrara: ”Grasso non puo’ dare giudizisulle proposte di legge, si scusi con tutto il Senato”+++.

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(askanews) – Roma, 23 mag – Il senatore Gal, Luigi Compagnascrive al presidente del Senato, Pietro Grasso e gli chiedeconto, anzi, chiede che chiarisca in Aula i giudizi espressiquesta mattina a Palermo sul ddl che rivede le pene per ilreato di concorso esterno ad associazione mafiosa, dapprimapresentato in commissione Giustizia di Palazzo Madama equindi ritirato dallo stesso firmatario in seguito allepolemiche scatenate dal provvedimento.

”Il Suo giudizio di ‘impresentabilita” di una miaproposta (e dicasi proposta) di legge mi e’ parso lesivodella liberta’ parlamentare e, quindi, in evidentecontrapposizione alle funzioni di garanzia costituzionaleconnesse alla Sua carica” esordisce Compagna. ”Al di la’ della Sua affermazione, francamente impropria- prosegue Compagna – secondo cui sarebbe stato un sentimentodi ‘vergogna’ a suggerirmi di ritirare l’Atto Senato n. 300,mi piacerebbe che il Senato potesse essere ancora luogo dicivile confronto di idee e non di mera dietrologia. Certo, ilprofilo della mia proposta poteva apparire nel meritoantitetico a quello della Sua (seppure talune Sue anticheconsiderazioni in tema di ‘concorso esterno’ lasciavanospazio ad una utile dialettica di posizioni)”. Per Compagnale espressioni usate da Grasso sono ”inutilmenteaggressive”: ”ecco perche’ mi permetto di pregarLa dichiarire al Senato – prosegue -, nell’ambito delle nostreprocedure, perche’ la mia iniziativa avrebbe suscitato daparte Sua uno sdegno approdato all’epiteto ‘vergogna”’.

Sulla questione interviene duramente anche il capogruppodi Gal in Senato, Mario Ferrara, secondo cui ”il presidentedel Senato, in quanto tale, nel rispetto dell’articolo 67della Costituzione e dell’articolo 8 del regolamento delSenato che perimetra i compiti del presidente, e’ l’unicapersona al mondo che non puo’ dire quello che ha detto. Sulleproposte di legge il presidente del Senato non puo’ daregiudizi e neanche fare requisitorie”. Piuttosto, continuaFerrara, ”avrebbe dovuto addirittura difendere la liberta’di proposta del senatore Compagna, come di qualsiasi altraproposta di altri senatori” e per questo motivo Grasso”dovrebbe ora invece usare la parola ‘scusa’ non soltantonei confronti del senatore Compagna ma dell’intero Senato”.

red-njb