Senato: assemblea accoglie richiesta dimissioni Ignazio Marino (1upd)

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+++ A Marino subentra Enrico Buemi, primo dei non eletti Pdin Piemonte +++.

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(askanews) – Roma, 22 mag – L’assemblea del Senato ha accolto larichiesta di dimissioni del senatore del Pd, Ignazio Marino,in corsa per la corsa a sindaco di Roma. La votazione,avvenuta a scrutinio segreto, si e’ conclusa con 179 voti afavore, 67 contrari, 10 astenuti.

A Ignazio Marino, ha quindi annunciato in Aula ilpresidetne di turno, Roberto Calderoli, subentrera’ EnricoBuemi, il primo dei non eletti nelle fila del Pd inPiemonte.

In sede di discussione si sono dichiarati favorevoli alledimissioni il capogruppo del Pd, Lugi Zanda, che hasottolineato ”il gesto politico di grande importanza erilevanza” da parte di Marino per aver presentato ledimissioni prima dell’esito del voto per la poltrona disindaco di Roma, ”un episodio unico”. Voto favorevole ancheda parte dei grillini, annunciato proprio dalla senatriceM5S, Giovanna Mangili, la cui richiesta di dimissioni,presentate subito dopo l’elezione al Senato e’ stata oggettodi vivaci polemiche e respinta gia’ due volte dall’assemblea.

”Voteremo a favore perche’ e’ la volonta’ espressa dalsenatore Marino e perche’ pensiamo che le istituzioni sirispettino con la verita’ e non con la prassi”.

Scelta civica ha invece lasciato liberta’ di coscienza nelvoto, anche se il capogruppo, Gianluca Susta non ha mancatodi osservare che ”Marino ha fatto delle sue dimissioni unoggetto di campagna elettorale e noi avremmo preferito chefosse venuto qui in Senato a spiegare i suoi motivi.

Consideriamo questo comportamento poco rispettoso”. PierFerdinando Casini ha spiegato che il suo personaleorientamento e’ quello di rispettare la prassi che vuolerespinte al primo voto le richieste di dimissioni, precisandodi non aver alcun problema a sostenerle in un eventualesecondo voto. ”Si tratta di rispettare una tradizione checonsidero giusta. Del resto l’elezione a sindaco di Roma e’senz’altro importante, ma non abbastanza importante rispettoal mandato parlamentare”.

Anche il presiente dei senatori Pdl, Renato Schifani hainfine autorizzato i colleghi del suo gruppo a votare”secondo coscienza e alla luce di quelle che saranno lesingole valutazioni”.

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