P.A.: Rughetti (Pd), su Patto stabilita’ non si e’ fatto abbastanza

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(askanews) – Roma, 14 mag – ”Bene il decreto sblocca pagamenti eottimo il lavoro svolto sia in Commissione speciale e poi inCommissione bilancio sul tema del patto di stabilita’ non sie’ fatto abbastanza. Va da subito migliorata la formulazionedel patto verticale approvata in commissione e va fatto unsalto di qualita’ nell’applicazione del patto interno aicomuni a cominciare da quelli piu’ piccoli”. E’ quanto hadichiarato Angelo Rughetti, deputato PD, nel suo interventoin Aula alla Camera dei Deputati di stamattina sul Dl 35/13.

”L’approvazione degli accordi interistituzionali -prosegue l’ex Segretario generale dell’Anci – tra cui Ilpatto fra stato e regioni siglato la scorsa settimana nellaconferenza presieduta dal Ministro Delrio e la storia dellaspesa per investimenti di questo Paese rende evidente che sesi vuole far ripartire l’economia occorre puntare suiterritori – prosegue Rughetti – Non si crea lavoro efatturato scrivendo una norma seduti in una stanza di via XXsettembre. Serve un pieno coinvolgimento delle citta’ e delleregioni. Un nuovo patto per la repubblica che metta al centrole politiche per investimento”.

”Abbiamo bisogno di riqualificare la nostra spesa e diriqualificare le nostre citta’. Per rimettere in motol’economia servono progetti concreti: beni e servizi daprodurre e materie prime da trasformare. Non lasciamocivincere dal richiamo dolce della finanza, cerchiamo digovernare i mercati e non farci governare da essi. Investiresui territori, consentire ai comuni di riattivare la spesaper investimenti vuol dire mettere in moto 8 mila macchine sututto il territorio nazionale. L’effetto distributivo e’importantissimo ed il moltiplicatore economico sarebbe moltoalto. Vorrebbe dire far lavorare migliaia di imprese, diartigiani di professionisti che ad esempio non verrebberocoinvolti se si scegliesse di investire solo in grandiinfrastrutture”.

”Per fare questo – chiude Rughetti – occorre rivedere leregole del patto di stabilita’ che devono diventare regolepremianti per quegli enti che spendono bene, secondo costistandard definiti, e che realizzano politiche perinvestimenti. Enti che oggi invece sono penalizzati dalleregole attuali”.

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