Governo: Schifani, non cadra’ su giustizia ma difenderemo Berlusconi

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(askanews) – Roma, 13 mag – ”Il governo non cadra’ perresponsabilita’ del Pdl. Non daremo pretesti a nessuno perdire che l’esecutivo cade a causa dei processi diBerlusconi”. Anche se ”che Berlusconi sia vittima di unapersecuzione giudiziaria e’ innegabile e che abbia diritto diparlare al suo popolo e dire che restera’ comunque in campolo e’ altrettanto”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alSenato, ed ex presidente di palazzo Madama, Renato Schifaniin un’intervista al Corriere della Sera.

”Noi ci siamo assunti l’onere di farlo nascere – spiegaSchifani – e scinderemo i temi della giustizia dal sostegnoall’esecutivo, come ha detto con chiarezza il presidenteBerlusconi dimostrando di essere un uomo di Stato e smentendola menzogna che sia entrato in politica per tutelare i suoiinteressi”. Schifani pero’ difende il comizio di Berlusconidi sabato scorso a Brescia. ”Noi – dice – abbiamo pienodiritto di manifestare liberamente: piuttosto e’ imbarazzanteche i presidenti di Senato e Camera tacciano di fronte a chiha cercato di impedircelo”. Per l’esponente del Pdl laliberta’ di manifestare ”e’ un diritto costituzionale, esabato Alfano, che era li’ nella veste di segretario dipartito, Quagliariello e Lupi hanno assistito senza parlaredal palco. Ricordo agli smemorati – continua Schifani – cheinvece nel governo Prodi c’era un partito, RifondazioneComunista, i cui ministri marciavano, sfilavano,manifestavano contro le decisioni del loro stesso esecutivo,e nessuno diceva nulla. Si montano polemiche per far passaresotto silenzio che altre forze politiche, con le bandiere diSel, hanno cercato di impedire la nostra manifestazione,hanno attentato alla nostra liberta”’.

Quanto alla riunione dei gruppi parlamentari Pdl previstaper oggi a Milano in contemporanea con la requisitoria del PmIlde Boccassini nel processo Ruby Schifani chiarisce:”Sulla riunione di Milano, Berlusconi stesso e i vertici delpartito hanno convenuto che, per evitare il rischio chel’evento fosse visto come una sfida logistica e invasivarispetto al processo, era meglio vederci a Roma. Questo adimostrazione che in tutti noi prevale la logica dellaresponsabilita’, che ci vede premiati dai consensi deglielettori”.

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