Caso Ruby: pm Boccassini, sua minore eta’ era documentata

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(askanews) – Milano, 13 mag – Quando ‘Ruby’ (vero nome Karima el Mahroug) approdo’ per la prima volta ad Arcore nel febbraio 2012 la sua minore eta’ ”era documentata”. Lo ha sottolineato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, nella sua requisitoria di condanna a carico di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo sul Caso Ruby. Il rappresentante della pubblica accusa, che ha preso la parola per proseguire una requisitoria interrotta lo scorso 4 maggio, si e’ soffermata sul ruolo di Emilio Fede: l’ex direttore del Tg4 era presidente della giuria di un concorso di bellezza organizzato nel 2009 a Letojanni, paesino del messinese, e in questa sua veste ”era consapevole che Ruby fosse minorenne”. In poche parole ”Fede non poteva non sapere”. La Boccassini ha poi analizzato il ‘modus vivendi’ di Ruby prima di essere introdotta ai festini di Arcore: ”Diceva di fare l’animatrice, ma piu’ testimoni parlano di grosse somme di denaro in suo possesso e di vestiti firmati”. Insomma, secondo la Boccassini, numerose prove testimoniano che ”Ruby si prostituiva” e che ”la ragazza sfruttava a proprio vantaggio la propria avvenenza fisica e soprattutto il fatto di essere extracomunitaria e musulmana, facendo credere di essere sfuggita da una condizione di estrema miseria e da un padre padrone”. Ed e’ ”in questo contesto che la giovane si materializza ad Arcore”, in dei festini dove, ha evidenziato il magistrato, ”c’erano anche personaggi con un ruolo all’interno delle istituzioni, come la parlamentare europea Maria Grazia Ronzulli e la deputata Maria Rosaria Rossi”. fcz/sam/