Caso Ruby: pm Boccassini, doveva essere trattenuta in questura

84 3, 1276 -

(askanews) – Milano, 13 mag – Dopo essere stata fermata per furtoil 27 maggio 2010, Ruby-Karima doveva essere trattenuta negliuffici della questura di Milano e, fino alla telefonata dellasvolta tra il funzionario Pietro Ostuni e l’allora premier,Silvio Berlusconi, c’erano ”disposizioni trasparenti” sullanecessita’ di trattenere la minorenne. Questo, in sintesi, ilragionamento sviluppato dal procuratore aggiunto di Milano,Ilda Boccassini, nel corso della sua requisitoria al processoRuby.

Il magistrato sta in questo momento affrontando ilcapitolo relativo al presunto reato di concussione. A suogiudizio, Berlusconi ”ha abusato della sua qualita”’ dipresidente del Consiglio per ottenere il vantaggio delrilascio della giovane. La Boccassini ha ricostruito tutti i’retroscena’ di quella nottata, evidenziando che sia il pmdei minori, Annamaria Fiorillo, sia il funzionario di turno,Giorgia Iafrate, avevano disposto con un ”comportamentoineccepibile” il trattenimento di Ruby in questura almenofino all’alba del 28 maggio. Dopo le 23,30 del 27, pero’,Berlusconi (allora in Francia per ragioni istituzionali, ndr)viene informato dell’accaduto. E tutto cambia quando l’allorapresidente del Consiglio alza il telefono per parlare colfunzionario Ostuni. Fino a quel momento ”c’era gia’ stata ladisposizione sulla necessita’ di trattenere la giovane, nelfrattempo gia’ fotosegnalata, in questura”. fcz/sam/rob