Pd: Epifani segretario ”senza aggettivi”. Ora c’e’ il nodo Congresso

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(askanews) – Roma, 11 mag – Guglielmo Epifani e’ il nuovo segretario del Pd. A lui tocca preparare il Congresso che e’ stato deciso – con apposita deliberazione – si terra’ entro il mese di ottobre. Non e’ stato posto nessuno paletto al suo mandato, anche se tutte le componenti del partito hanno parlato nei giorni scorsi di ”segretario reggente” e di ”segretario traghettatore”. Lo ha osservato anche il premier Enrico Letta, prendendo la parola all’Assemblea nazionale, sostenendo che ”l’elezione di Epifani a segretario, senza aggettivi, e’ una buona notizia sia per il partito, sia per il governo”. Lo stesso Epifani, nel suo intervento, ha dedicato molto spazio all’attuale fase politica, difendendo la scelta dell’accordo di governo con il Pdl, che ”non aveva alternative”, e la necessita’ di far ripartire al piu’ presto ”l’intero Paese: redditi, consumi, economia”. Il nuovo segretario non si e’ sbilanciato sulle modalita’ del Congresso del suo partito, limitandosi a dire che ”andra’ preparato bene e che non puo’ ridursi alla scelta di un nome, meglio discutere di linee politiche senza trincerarsi dietro i nomi”. Alla fine, l’ex segretario della Cgil riceve 458 preferenze su 534 voti validi. Pari all’85,8%, comunica Marina Sereni, vicepresidente dell’Assemblea nazionale del Pd. Le schede nulle sono 59, quelle bianche ben 76. Quest’ultime potrebbero essere dei renziani, che dietro le quinte hanno giudicato la scelta di Epifani troppo in continuita’ con la gestione del partito di Pier Luigi Bersani, e hanno voluto lanciare un segnale di attesa. Quindi, nonostante il grande lavorio dei ”saggi”, il nuovo segretario non ha fatto l’en plein dei consensi. Un piccolo colpo di scena si e’ verificato in mattinata, quando si e’ appreso che l’Assemblea – formata sulla carta da 1000 persone – aveva raggiunto il numero legale per 511 presenze (solo 10 in piu’ del necessario), lievemente aumentate nel corso del pomeriggio. Poi e’ partito un dibattito che e’ apparso formale e senza la partecipazione di leader come Walter Veltroni, Franco Marini e Massimo D’Alema. Qui e la’ ci sono stati interventi interessanti, come quello di Renato Soru sui nuovi lavori che il Pd non rappresenta o come quello di Claudio Martini, ex presidente della Regione Toscana, sui temi dell’identita’ di una moderna forza di sinistra. Matteo Renzi ha preferito tenere un profilo basso, mettendosi a disposizione di Epifani raccommandando piu’ ”Pd-open” che ”Pd-occupy”. Rosy Bindi e’ tornata a prendersela con i 101 parlamentari del partito che non hanno votato Romano Prodi presidente della Repubblica, questione riproposta pure da Laura Puppato, che ha detto grave per una comunita’ politica che permanga questa ombra. Gianni Cuperlo, che si candida a segretario per il Congresso, ha parlato della terribile situazione economica che mette in crisi la politica e la democrazia, privandole della capacita’ di decidere. Non particolarmente polemici gli interventi di Pippo Civati e della stessa Puppato, tra i meno convinti del governo di larghe intese con a capo Letta. Il tono complessivo della discussione e’ sembrato quello di un armistizio che prende atto dell’evitato pericolo di implosizone del Pd. Ora tutto e’ rinviato al Congresso. Intanto Epifani dovra’ formare una nuova segreteria e una commissione congressuale che gestisca politicamente e organizzaztivamente il Congresso. I renziani fanno sapere che non c’e’ alcun accordo gia’ fatto, facendo intuire che chiedono un peso adeguato negli organismi dirigenti a differenza di quanto esprimeva l’Assemblea di oggi, eletta nel 2009 in concomitanza con l’elezione di Bersani a segretario. A tranquillizzare il Pd nell’immediato e’ il profilo di dirigente di lungo corso del nuovo segretario: 63 anni, laureato in filosofia, nel 1975 assume direttore dell’Editrice sindacato italiano (la casa editrice della Cgil), dal 1979 al 1990 segretario generale della Filpc (sindacato poligrafici e cartai) e poi della Filis (lavoratori della comunicazione, dell’editoria, della cultura e dell’informazione), nel 1990 assume l’incarico di segretario confederale della Cgil con la responsabilita’ dell’organizzazione per poi ricoprire, dal 1994, il ruolo di vicesegretario generale della Confederazione con la delega per le politiche internazionali. Dal 2002 al 2010 Epifani ha ricoperto il ruolo di segretario della Cgil. Deputato nelle file del Pd dalle elezioni politiche dello scorso febbraio, e’ stato eletto nei giorni scorsi presidente della commissione Attivita’ produttive della Camera. Subito dopo la sua elezione, Epifani ha preso un impegno: ”Ce la mettero’ tutta, so che non sara’ facile. Mi aiuteranno l’esperienza e la passione che ho dentro”. gar/vlm