Governo: Brunetta, serve cultura coalizione ma qualcuno avvelena aria

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(askanews) – Roma, 11 mag – ”In Italia la grande coalizioneguidata da Letta nasce sulla base di un reciprocoriconoscimento tra i due massimi partiti disponibiliall’alleanza. Ma perche’ questo tentativo duri, e’ necessarioun lavoro culturale. Su un metodo”. Cosi’ Renato Brunetta,capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, in un editorialepubblicato da ”Il Foglio”. ”E questa cultura e questo metodo – sottolinea – nonpossono essere lasciati all’improvvisazione. Anche perche’c’e’ chi non improvvisa affatto una cultura avversa allapacificazione, ma la teorizza, e avvelena l’aria. Mi spiego.

”La Repubblica”, 8 maggio, pagina 9. Cronaca di Petrinisulla risoluzione di maggioranza sul Def. La risoluzione e’approvata, certo. Ma non e’ questo il punto. Nella vicendacompare come protagonista Rosi Bindi, caporiona di un’ala delPd avversa alla ”rivalutazione culturale delberlusconismo”. Con la loro azione, Bindi & C. hannoottenuto ”una correzione formale del testo: il nome diBerlusconi e’ stato cancellato”. Ecco che, in un articolomarginale di ”Repubblica”, e’ venuta a galla la mina su cuirischia di andare a cozzare, presto o tardi, il governo Lettae con esso la Grande Coalizione. Altro che Brunettarinfocolatore”.

”Sono stato io a comporre il testo con i capigruppo di Pde Scelta civica, all’interno di una logica di compromessonobile. Ed ecco il diktat cui obbedire, se no il Pd sisarebbe spaccato. E’ emersa quella sinistra che si fonda nonsolo sull’antiberlusconismo, ma anche sulla cancellazionequasi sacrale dell’odiato nome. Siccome pero’, anche avendoconseguito il risultato di togliere il riferimento al leaderdel centrodestra, se ne percepiva lo spirito, la Bindi hadichiarato: ”E’ l’ultima volta che mi adeguero’ alleindicazioni del gruppo”. Chiaro no?”, conclude Brunetta.

com/vlm