(askanews) – Firenze, 22 apr – Aspettare. Questo il ‘mantra’ dei renziani, mentre aumenta il ‘tam-tam’ sull’ipotesi di un incarico a Matteo Renzi per formare il nuovo governo. Renzi e’ a Roma da ieri sera. Dopo la partecipazione a ‘Otto e mezzo’ su ‘La 7′ si e’ chiuso in albergo. Sicuramente ci sono in corso molti contatti, ma la linea, secondo quanto si apprende da fonti a lui vicine, e’ chiara: silenzio, aspettiamo e vediamo. La mano decisiva si gioca oggi pomeriggio alle 17 nella direzione del Partito democratico, a cui Renzi partecipera’. Come annunciato ieri, Matteo Orfini lo proporra’ in quella sede come premier del governo di coalizione. Un’idea che ha avuto adesioni (tra le altre Fassino, Serracchiani, ma anche Bondi) e il cui ‘appeal’ appare in queste ore in crescita. L’uscita di Orfini, naturalmente, non e’ stata fatta ‘al buio’. Prima, secondo quanto si apprende, c’era stato un contatto proprio con Renzi che aveva dato un sostanziale via libera. Anche se ieri sera, a ‘La 7′, si schermiva: ”Non e’ un’ipotesi adesso in discussione. Non mi pare proprio un’ipotesi in campo in questo momento”. Pero’ serve un sostegno pieno del partito, altrimenti l’eventuale premier partirebbe gia’ troppo debole. Aspettare, dunque. Se poi l’ipotesi della premiership dovesse decadere, il ‘rottamatore’ tornerebbe al progetto originario per ”rifondare” il Pd e assumerne la guida alle prossime elezioni. Quel che e’ certo e’ che Renzi non smania dalla voglia di fare il segretario. Anzi, se le figure di segretario e candidato premier fossero separate, spiegano alcune fonti, sicuramente preferirebbe evitare un coinvolgimento in prima persona nella gestione del partito. afe/sam/