Fecondazione: Pessina (Cattolica), eterologa non e’ terapia infertilita’

94 9, 1270 -

(askanews) – Roma, 23 apr – ”Il dibattito che si sta riaprendo,sul piano giuridico, circa la costituzionalita’ del divieto,previsto dalla legge 40, della fecondazione eterologa, e’viziato da una premessa inesatta, che ne condiziona gliesiti. Non si puo’ affermare che la procreazione medicalmenteassistita si configuri propriamente come una terapia dellasterilita’ e dell’infertilita’. Infatti questa tecnica ha unafunzione ”sostitutiva” di una parte del processoriproduttivo, permettendo la nascita di un figlio”. E’l’intervento del direttore del Centro di Ateneo di Bioeticadell’Universita’ Cattolica, Adriano Pessina, che chiarisce:”Nel divieto di fecondazione eterologa in realta’ non e’ ingioco la salute riproduttiva della coppia, perche’ anchericorrendo ad essa, la coppia resta infertile o sterile. Ildivieto, invece, e’ volto a tutelare il diritto del nascituroa essere generato dalla stessa coppia sociale che locrescera’, impedendo cosi’ la legalizzazione delladissociazione tra le figure parentali: per avere un figliocon la fecondazione eterologa si deve infatti ricorrere a uncosiddetto donatore – che e’ il vero genitore – che risultaessere estraneo alla coppia che ricorre alla tecnica”. ”La questione giuridica, pertanto – conclude – non puo’essere adeguatamente affrontata se su di essa graval’equivoco che interpreta la procreazione medicalmenteassistita come una vicenda puramente sanitaria e non siprendono in considerazione le differenti implicazioni etiche,sociali e culturali che entrano in gioco nella fecondazioneomologa ed eterologa”. red/mpd