Quirinale: in salita per Prodi. Decidono opposti franchi tiratori

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(askanews) – Roma, 19 apr – Archiviati i primi tre scrutini incui era richiesto il via libera dei 2/3 dell’Assemblea, apartire dalla quarta votazione, tuttora in corso, il quorumrichiesto e’ quello della maggioranza assoluta dei grandielettori (1.007), ovvero 504. Asticella in teoria piu’semplice da superare, ma che appare allo stesso mododifficoltosa per Romano Prodi, nonostante le suecaratteristiche di buon passista ciclistico.

L’ex premier, candidato al Quirinale dal centrosinistra,puo’ contare in partenza su circa 500 voti. Dote che potrebberidursi anche di una cinquantina di unita’: a tantoammonterebbero, secondo le indiscrezioni che circolano coninsistenza in Transatlantico, i franchi tiratori piddinipronti a esprimere il loro dissenso interno (vedi labocciatura di Franco Marini, avvenuta ieri, e la possibilecandidatura di Massimo D’Alema sempre dietro l’angolo).

Dissenso storicamente fisiologico quando si tratta dieleggere con voto segreto il presidente della Repubblica,anche e soprattutto all’interno di uno stesso partito, trannerari casi di totale condivisione sul prescelto.

E’ comunque dura per Prodi. E non solo per l’assolutacontrarieta’ del centrodestra (Pdl e Lega Nord hanno decisointanto di non presentarsi in Aula), che vede come fumo negliocchi la possibile successione del Professore a GiorgioNapolitano.

Una sola la strategia possibile per l’ex presidente delConsiglio (recuperare consensi negli altri schieramenti), duele direzioni percorribili: Scelta Civica e Movimento 5Stelle. Stando alle dichiarazioni ufficiali, strada sbarratain entrambi i casi. La pattuglia parlamentare guidata daMario Monti insisterebbe nel proporre l’opzione del ministrodell’Interno, Annamaria Cancellieri. Figura su cui Pdl e LegaNord potrebbero convergere magari al quinto scrutinio (inprogramma domani mattina, senza modifiche ufficiali presedalla Capigruppo congiunta). In ogni caso, i contatti tra Pde Scelta civica si sono susseguiti durante la giornata eproseguiranno nelle prossime ore, qualora Prodi stasera nondebba rientrare a Roma in tutta fretta.

Altra strada, si diceva, e’ quella che porta a BeppeGrillo. Duro, irremovibile, anche oggi, nei confronti del duevolte inquilino di Palazzo Chigi. Ma nonostante la chiusurada parte del leader, che insiste senza apparentitentennamenti su Stefano Rodota’, che ha ottenuto 250preferenze all’ultima votazione, ben oltre i 162 parlamentaridel Movimento 5 Stelle (determinanti anche i voti a favore diSel), prosegue senza sosta la ”moral suasion” da parte diprodiani per un passo indietro di Rodota’. Un tampinamentodemocratico continuo, per far convergere comunque sull’expresidente dell’Iri anche solo parte dei voti grillini.

Insomma, sperare nei franchi tiratori a 5 Stelle pare almomento l’unica chance possibile, per chiudere la partitastasera. Altrimenti, e’ proprio il caso di dirlo, domani e’un altro giorno. E il cavallo su cui scomettere potrebbeanche cambiare, come ricordano alla buvette alcuni analistidi lungo corso: in gioco, cioe’, sarebbe la penultimaspiaggia.

vlm