Quirinale: Bersani annuncia ‘fase nuova’, Renzi pronto a sostenere Prodi

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(askanews) – Roma, 19 apr – Appuntamento alle 8 di questa mattina per i grandi elettori del Pd. Pier Luigi Bersani ha annunciato ieri sera che dopo le fumate nere sul nome di Franco Marini ”occorre aprire una fase nuova”. Aggiunge il segretario del Pd: ”A questo punto penso tocchi a noi la responsabilita’ di avanzare una proposta a tutto il Parlamento. Questa proposta sara’, come nostro costume, decisa con metodo democratico in assemblea”. Bersani dovra’ anche chiedere a Marini di fare un passo indietro, fino a ieri sera l’ex presidente del Senato aveva espresso la volonta’ di resistere fino al quarto scrutinio, quando bastera’ la maggioranza semplice (504 voti) per essere eletti al Colle. La quarta votazione potrebbe svolgersi domani e non oggi pomeriggio. Lo ha proposto il Pd per avere piu’ tempo a disposizione per riflettere. Ma la decisione spetta alla conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato che si svolgera’ alle 9,40. Oggi potrebbe esserci solo il terzo scrutinio che inizia alle 10. Il Pdl ha tuttavia avanzato obiezioni allo slittamento del quarto scrutinio. Un ruolo decisivo per sbloccare la situazione potrebbe giocarlo Matteo Renzi, che e’ arrivato a Roma in serata per incontrare la cinquantina di parlamentari che fanno riferimento alle sue posizioni. ”L’obiettivo non era sconfiggere Marini ma su quel nome e’ evidente che c’e’ stata una spaccatura. Speriamo che domani non ci sia piu”’, spiega davanti alle telecamere. Il sindaco di Firenze avrebbe sostenuto nella riunione con i parlamentari di provare a insistere sul nome di Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino, che ieri ha ottenuto 90 voti nel secondo scrutinio, e di tenersi pronti a lanciare la candidatura di Romano Prodi che potrebbe essere gradita pure a Sel e al M5S. Per Renzi, l’opzione Massimo D’Alema non avrebbe invece chance di successo. La scelta di indicare Prodi equivale pero’ alla rottura del dialogo con il Pdl che potrebbe avere come conseguenza l’avvicinarsi delle elezioni anticipate. Ipotesi che non dispiace a Renzi che e’ gia’ in pole position per guidare lo schieramento di centrosinistra nello scontro con Silvio Berlusconi. Quest’ultimo, impegnato ieri in un comizio a Udine, ha invitato i militanti del centrodestra a prepararsi a elezioni anticipate ”che potrebbero tenersi a giugno”. Dichiara Angelino Alfano, segretario del Pdl: ”Il Pd ha comunicato di aver votato scheda bianca alla seconda votazione e di volerlo fare anche alla terza. Ne prendiamo atto e invitiamo tutti a impegnare questo tempo per individuare la soluzione piu’ idonea per eleggere il capo dello Stato alla quarta votazione”. ”Marini non e’ passato. A questo punto bisogna fermarsi e trovare una soluzione diversa. Insistere sarebbe impensabile. Condivido la critica di Renzi che questa fase e’ stata mal gestita e l’ho detto in assemblea davanti a Bersani che andare avanti con Marini significava spaccare il Pd e il centrosinistra e questo non fa bene al Paese”, dichiara Matteo Orfini, tra i ”giovani turchi” critici nel Pd sulla candidatura di Marini che si attende oggi una novita’ da parte di Bersani. ”Quello che vedo e’ una nuova linea per il Pd: una linea che ha un nome e si chiama Prodi”, dichiara Beppe Civati, altro neodeputato del Pd. Chiede novita’ anche Nichi Vendola, Sel: ”Penso che ci sia uno straordinario disorientamento tra gli elettori del Pd. Questo Paese e’ diventato intollerante con la cattiva politica. Ci chiede buona politica. Un profumo di buona politica porta il nome di Stefano Rodota’. Credo che l’ esito delle votazioni debba insegnare a tutti qualcosa. C’e’ in ogni parte di Italia una attesa che non possiamo tradire”. Il nome di Rodota’ ha ottenuto nel secondo scrutinio 240 voti, piu’ della somma dei parlamentari di Sel e M5S che hanno annunciato di averlo votato. La soluzione piu’ semplice, se la situazione non si dovesse sbloccare, per il Pd sarebbe quella di confluire su Rodota’, ma i vertici del partito escludono tale eventualita’ che invece continua a essere prospettata da Beppe Grillo e Nichi Vendola. I renziani sostengono che il nome di Prodi potrebbe alla fine unificare Pd, Sel e M5S. La Lega Nord ha intanto deciso di non partecipare alla seconda e terza votazione. Mario Monti, consultati i vertici di Scelta civica, propone alle forze politiche di sostenere per l’elezione del Capo dello Stato il nome di Anna Maria Cancellieri, attuale ministro degli interni. Per il premier dimissionario, si tratta di una candidatura di ”altro profilo istituzionale capace di dare garanzie a tutte le forze politiche”. gar/sam/