Trivellazioni: Clini, cittadino onorevole Vacca rinunci a immunita’

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(askanews) – Roma, 17 apr – ”Mi auguro che il cittadinoonorevole Gianluca Vacca rinunci a ogni forma di immunita’parlamentare. Cosi’ potra’ portare davanti al giudice leprove della mia attivita’ a favore dei profitti deipetrolieri e contro la protezione dell’ambiente”.

Cosi’ scrive il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, inrisposta alle accuse del parlamentare Gianluca Vacca delMovimento 5 Stelle a proposito del progetto di piattaformapetrolifera Ombrina Mare presentato dalla compagnia Medoil allargo della costa abruzzese.

Vacca – ripercorre il Ministero – aveva chiesto (eottenuto subito, com’e’ prassi di trasparenza del ministerodell’Ambiente) tutta la documentazione sulla procedura sullavalutazione di impatto ambientale del progetto Ombrina Mare.

Tra i documenti, e’ stata consegnata anche copia di unalettera della societa’ Medoil indirizzata al ministro esmistata dalla segreteria alla direzione competente senza cheil ministro ne avesse visione: il parlamentare usa ”unalettera ininfluente – scrive il ministro – nel merito dellaquale la direzione competente ha ritenuto di non rispondere.

Secondo l’on. Vacca, la lettera sarebbe la pistola fumantedella mia subalternita’ agli interessi dei petrolieri. E aquesta prova se ne aggiungerebbero altre ricavabili da e-mailcon compagnie petrolifere”.

E-mail che al contrario sono di protesta contro le normeitaliane.

”Ho gia’ avuto modo di precisare che la procedura seguitadal ministero ha applicato rigorosamente la normativa inmateria di valutazione di impatto ambientale e quantostabilito dalla legge 134/2012. Legge votata dalla stragrandemaggioranza del Parlamento. L’on. Vacca, invece di costruirefilm ridicoli e infamanti per le istituzioni – afferma ilministro nella nota – farebbe bene a leggersi gli atti chehanno portato alla approvazione della legge”.

La legge votata dal Parlamento sulle trivellazioni infatticonferma il divieto di trivellazioni nell’ambito di 12 migliae ”introduce esplicitamente le aree protette di promanazionecomunitaria (Sic e Zps) come base da cui calcolare ledistanze dei divieti: Con cio’ – osserva Clini – i divieti intema di trivellazioni per le domande avviate successivamenteall’estate 2010 riguardano la quasi totalita’ della costaitaliana. Non solo. La legge ha stabilito norme semplici diapplicazione unitaria lungo tutte le coste nazionali; haaumentato di quasi del 50% le royalties per l’estrazione digas (dal 7% al 10%) e quasi raddoppiato (dal 4% al 7%) quelleper il greggio. Aumento che riguarda tutte le piattaforme inmare, anche quelle gia’ esistenti e in opera, finalizzato afinanziare gli interventi di protezione dell’ambiente marinoe per la sicurezza degli impianti”.

Chiede il ministro: ”Trovate una legge al mondo conquesti vincoli per la protezione dell’ambiente”.

Infine, per evitare retroattivita’, la legge che ilparlamentare contesta ”ha dovuto far salvi i procedimenti diautorizzazione gia’ formalmente avviati alla data di entratain vigore della precedente normativa (luglio 2010). Questo inbase al principio del ‘tempus regit actum’, per rispettare ildiritto comunitario e le leggi nazionali, ed evitarecontenziosi onerosi per la tutta la collettivita’ presso laCorte di Giustizia Europea”.

Proprio a questa situazione ”fanno riferimento gliinterventi di altri Paesi europei, a cominciare dalla GranBretagna, che hanno formalmente invitato il Governo italianoa far rispettare le regole europee”.

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