Quirinale: Franco Marini, dalla Cisl alla candidatura a Presidente

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(askanews) – Roma, 17 apr – Franco Marini, il candidato alQuirinale di Pd, Pdl e Scelta Civica, nasce a San Pio delleCamere, in provincia de L’Aquila, nel 1933. Laureato ingiurisprudenza, svolge il servizio militare come ufficialedegli alpini. Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950 eattivo nell’Azione Cattolica e nelle ACLI, inizia l’attivita’lavorativa in un ufficio contratti e vertenze della CISL.

Dopo il passaggio all’ufficio studi del sindacato diventasegretario generale aggiunto della Federazione dei DipendentiPubblici nel 1965. Nella CISL, discepolo di Giulio Pastore, assume un ruolosempre maggiore, diventando negli anni settantavicesegretario, e nel 1985 venne scelto come segretarionazionale.

Nel 1991 alla morte di Carlo Donat Cattin ne eredita lacorrente politica di Forze nuove, interna alla DemocraziaCristiana, e nell’aprile dello stesso anno dalla segreteriadel sindacato al governo, diventando ministro del Lavoro edella Previdenza Sociale del VII Governo Andreotti. La Dc locandida per la prima volta alle elezioni politiche del 1992,risultando il primo degli eletti a livello nazionale, e MinoMartinazzoli lo sceglie per l’incarico di responsabileorganizzativo.

Seguendo il partito nel passaggio, nel 1994, a PartitoPopolare Italiano, ne diventa segretario nel 1997. Eletto alParlamento europeo nelle elezioni del 1999, lo stesso annolascia la segreteria in favore di Pierluigi Castagnetti.

In seguito, Marini non ostacola l’entrata nell’alleanzaelettorale della Margherita nelle elezioni politiche del 2001che, trasformandosi in partito nel 2002, lo designa comeresponsabile organizzativo. All’interno della Margherita,rappresenta i settori piu’ centristi, inizialmente prudentisull’idea del Partito Democratico. Nel confronto nel maggiodel 2005 tra Romano Prodi e Francesco Rutelli, Marinisostenne quest’ultimo affermando la necessita’ dellaMargherita di presentarsi da sola al proporzionale.

Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006 Mariniviene scelto come candidato alla presidenza del Senato. Il 29aprile, con 165 voti, diventa Presidente di Palazzo Madama.

Il 21 febbraio del 2007, dopo le dimissioni del governoguidato da Romano Prodi, viene indicato come possibile nuovoPresidente del Consiglio di un probabile governo tecnico.

Cosa senza seguito dato che pochi giorni dopo il governoProdi si ripresenta alle Camere incassando nuovamente lafiducia.

Nel novembre del 2007 e’ proposto dal senatore LambertoDini per sostituire Prodi in un eventuale governoistituzionale, ma rigetta l’ipotesi. Conclude il mandato dipresidente di Palazzo Madama il 28 aprile 2008, conl’elezione del suo successore, Renato Schifani.

In seguito alla caduta del Prodi II, il 30 gennaio 2008 ilPresidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferisce aMarini un incarico per verificare la possibilita’ di consensodi maggioranza e opposizione per una riforma elettorale. Il 4febbraio 2008, dopo quattro giorni di consultazioni Marini sireca al Quirinale per rimettere il suo incarico nelle manidel Presidente della Repubblica.

Si presenta alle politiche del 2013 dopo aver chiesto unaderoga al Pd, ma non viene rieletto.

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