Governo: Brunetta (Pdl), la proposta Bersani e’ incostituzionale

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(askanews) – Roma, 1 mar – ”L’ipotesi che il capo dello Statonomini un governo senza avere la ragionevole convinzione cheesso sia in grado di ottenere la fiducia, costituirebbe unagrave scorrettezza costituzionale. Il potere di nomina e’,infatti, un potere non libero, ma discrezionale, finalizzatocioe’ all’obiettivo di nominare un governo in grado, almenosulla carta, di ottenere la fiducia. La situazione di oggi e’aggravata dal fatto che l’attuale presidente della Repubblicanon avrebbe nemmeno l’arma dello scioglimento!”. Lo dichiarain una nota Renato Brunetta.

”Quanto a eventuali governi di minoranza con l’astensione(o l’assenza, al Senato, di alcuni parlamentari) – prosegue -perche’ il presidente della Repubblica possa dare il via aduna simile ipotesi, e’ necessario che egli si assicuril’impegno ufficiale e solenne, in sede di consultazioni, cheuno o piu’ partiti si asterranno per consentire il nasceredel governo di minoranza. L’idea di un governo nominato che,sulla premessa di non avere la ragionevole convinzione dipotere ottenere la fiducia, vada in Parlamento alla ricercadei voti non e’ costituzionalmente ammissibile, soprattuttoin epoca di semestre bianco.

Conclude l’esponente del Pdl: ”Per definizione il governodi minoranza non e’, inoltre, da solo, in grado di assicurareil numero legale (calcolato automaticamente nelle votazionifiduciarie). Il rischio di fallimento dell’operazione e’dunque molto grande. Contare quindi su una fiduciaminoritaria senza avere un accordo politico che assicuri ilnumero legale e l’astensione (o uscita dall’aula) e’altamente discutibile sul piano della correttezzacostituzionale e esporrebbe il presidente della Repubblica alrischio di una grave forzatura”.

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