Governo: Cicchitto, Berlusconi pronto ad ‘esecutivo di scopo’

FEB 1, 1253 -

(askanews) – Roma, 28 feb – ll capogruppo del Pdl alla Camera,Fabrizio Cicchitto, in un’intervista a Il Messaggero invoca”responsabilita’ e fantasia per garantire un governoall’Italia”. E fa capire che ”Berlusconi sarebbedisponibile a collaborare a un governo di scopo che portiavanti pochi punti”.

Il Pd, nota, ”non sa che pesci prendere. Ma dobbiamotutti esercitarci in uno sforzo di fantasia per superarequesta fase di ingovernabilita’ e mettere in piedi un governofuori da ogni schema”. Non certo una grande coalizione,precisa Cicchitto, ma ”un governo di scopo composto datecnici-politici, non alla Monti, per carita’. Obiettivo e’realizzare le riforme istituzionali, la riforma della leggeelettorale, il dimezzamento dei parlamentari, l’abolizionedel finanziamento pubblico ai partiti, ma anchel’abbattimento del debito e la riduzione della pressionefiscale”.

Il 15 marzo bisogna eleggere i presidenti delle Camere eil 15 aprile il nuovo presidente della Repubblica e ”il Pdl- assicura Cicchitto – si comportera’ con responsabilita’,sempre che Bersani archivi le ricette bizzarre sfornate inqueste ore, che scavalcano il percorso costituzionale, allequali Grillo ha risposto con un no che somiglia a una tortain faccia”. Comunque, aggiunge, ”non si puo’ lasciarel’Italia, in questa grave congiuntura economica, senzagoverno e senza presidente della Repubblica”.

Sulla possibilita’ che il candidato del Pdl al Quirinalesia Silvio Berlusconi Cicchitto replica che ”Berlusconi none’ candidato a tutto. E’ uno schema logoro. Il Pdl immaginauna figura autorevole, non un demiurgo, ne’ un tecnico, chegarantisca serieta’, affidabilita’ e tenuta. Dovremo votarlainsieme al Pd, altrimenti si rischia una gravissima crisidello Stato”.

Riguardo la presidenza delle Camere Cicchitto rileva che”per ora Bersani si e’ limitato ad offrire la presidenza diMontecitorio ai grillini. Deve essere piu’ cauto, piu’equilibrato e deve ricordarsi di non essere ne’ il presidentedel Consiglio uscente, ne’ il presidente incaricato dal Capodello Stato. Non accettiamo gherminelle procedurali. Troppofacile per un ipotetico governo cercare i voti alla Camera,dove il Pd ha una grande maggioranza, e immaginare unafiducia funambolica al Senato, dove l’astensione corrispondea un no, magari facendo uscire dall’aula i grillini. In quelcaso, se uscissero anche i senatori di Pdl e Lega, verrebbe amancare il numero legale”.

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