Elezioni: Di Pietro, regole par condicio non applicate. E’ una vergogna

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(askanews) – Roma, 18 feb – ”Quanto sta accadendo in questacampagna elettorale e’ di una gravita’ inaudita e senzaprecedenti. Stiamo assistendo ad una continua lesione deidiritti sanciti dalla Costituzione. Sia il servizio pubblicoradiotelevisivo sia le emittenti private hanno deciso,ignorando la legge, che i soli candidati premier ad avere unospazio riservato debbano essere Bersani, Monti e Berlusconi,ossia i capi coalizione, il resto al loro buon cuore”. E’quanto afferma sul suo blog il leader dell’Italia dei Valorie candidato di Rivoluzione civile, Antonio Di Pietro.

”L’ultimo sfregio e’ accaduto ieri su Rai Tre a Ballaro’- attacca il presidente IdV – dove sono andati in onda gliappelli al voto dei soliti tre. Ma chi lo ha deciso? Dove e’scritta questa regola? E’ una vergogna, una scelta editorialenon degna di un Paese civile, che lede i principi democraticie che costituisce un attentato ai diritti politici deicittadini. Per far valere le nostre ragioni, andremo inProcura, chiederemo una verifica sull’applicazione dellalegge sulla par condicio e chiederemo se l’Agcom, ossia ilcosiddetto controllore messo li’ dalla maggioranza politicache componeva questo Parlamento, abbia verificato realmentele condizioni di parita’ tra i vari soggetti politici”.

Secondo Di Pietro ”i dati sulle presenze tv sonoinequivocabili e registrano un’assenza di Rivoluzione civileche viola palesemente la Costituzione. Infatti, persino cio’che e’ accaduto ieri a Sky da’ il polso del mancato rispettodelle regole: e’ stato ripreso il comizio di Grillo senzaalcun contraddittorio. Ci auguriamo che Sky voglia riservarea Rivoluzione Civile lo stesso trattamento per la chiusura digiovedi’ a Roma, alle ore 20.30, presso il Gran Teatro inPiazza Sandro Ciotti – Saxa Rubra”.

”Quello che sta avvenendo non e’ degno di un Paeseeuropeo e democratico, ma ricorda da vicino i comportamentidei regimi autoritari. E’ vergognoso che le regole diapplicazione della par condicio non vengano rispettate e cheBerlusconi, Monti e Bersani abbiano il monopoliodell’informazione. Quando entreremo in Parlamento, oltre arisolvere il conflitto d’interessi, abrogheremo la leggeGasparri e riformeremo la cosiddetta autorita’ di garanzia,l’Agcom, che mai come in questi giorni sta dimostrando lapropria natura: ossia quella di un organo di parte. Masappiamo che i suoi componenti sono stati indicati dallamaggioranza parlamentare – conclude Di Pietro – ilcontrollore e’ stato indicato dal controllato. Ma che Paesee’ diventato il nostro?”. com/vlm