Rue wiertz: Pittella, Parlamento Ue respinga accordo governi su bilancio

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(askanews) – Roma, 16 feb – ”Il Movimento europeo chiede alParlamento di Strasburgo di respingere l’accordo dei capi iStato o di Governo dei 27 sul bilancio Ue 2014/2020. In unappello che ho promosso insieme a un gruppo di personalita’tra le quali Giuliano Amato, Romano Prodi, Enrique BaronCrespo, Emma Bonino, Rocco Cangelosi, Daniel Cohn Bendit,StefanCollignon, Pier Virgilio Dastoli, Monica Frassoni,Sandro Gozi, Antonio Padoa Schioppa, Costantinos Simitis,Barbara Spinelli e Nadia Urbinati abbiamo definitoquell’accordo inaccettabile”. E’ quanto afferma GianniPittella, vicepresidente vicario del Parlamento Ue.

”Esso – si legge nell’appello al quale stanno aderendomolti esponenti delle forze progressiste ed europeiste comeMassimo D’Alema, Paolo Guerrieri, Gennaro Migliore, GiorgioRuffolo, Patrizia Sentinelli, Pietro Soldini, Nichi Vendola,Paolo Beni, Alfonso Gianni e altri – rappresenta l’ennesimoatto della volonta’ politica del Consiglio europeo dilimitare la capacita’ dell’Unione di offrire ai suoicittadini dei beni comuni a dimensione europea”. E ”mentrel’evidenza della crisi mostra che un’Unione federale e’necessaria e urgente, i capi di Stato e di governo neganoquest’evidenza e si rifiutano di darle gli strumentiindispensabili per rilanciare la crescita, combattere ladisoccupazione e la poverta’, rafforzare il suo ruolo diattore sulla scena Internazionale. Per la prima volta nellastoria dell’Unione, e’ stata decisa una diminuzione delbilancio in rapporto ai bilanci precedenti (34 miliardi diEuro in meno rispetto alle prospettive finanziarie2007-2013), bloccando le spese all’1% del PIL dell’Unione pergli impegni e allo 0.95% per i pagamenti con un gap fra gliuni e gli altri che potrebbe condurre a un deficitstrutturale”.

”E’ una vittoria della rinazionalizzazione dell’Europa,voluta dal governo britannico e da molti paesi nordici.

L’azione di questi paesi si e’ significativamente indirizzatacontro la funzione pubblica europea, garanzia di indipendenzae di efficacia delle politiche dell’Unione, con il rischio diindebolire la sua capacita’ di controllo sulla gestione dellespese a livello nazionale e di moltiplicare il numero gia’troppo elevato di agenzie che agiscono al di fuori delsistema istituzionale. Con questa diminuzione inaccettabile,il Consiglio europeo ha contraddetto le sue proposte, quandoafferma che il bilancio deve condurre l’Unione al di fuoridella crisi e catalizzare la crescita e l’occupazioneattraverso l’Europa. Agendo in questo modo, il Consiglioeuropeo ha manifestato con arroganza il suo disprezzo versoil Parlamento europeo, cittadella della democraziasopranazionale che rappresenta la dimensione politicaottimale per garantire la legittimita’ delle decisionidell’Unione. Siamo convinti – prosegue l’appello – che idiritti del Parlamento europeo coincidano oggi con i dirittidell’Unione. Sosteniamo con forza la decisione dei capi deigruppi politici del Parlamento europeo di non cedere suquattro questioni essenziali: una piu’ grande flessibilita’nei voti a maggioranza qualificata; una clausola di revisionevincolante; delle vere risorse proprie (com’e’ statostabilito nell’articolo 311 del Trattato di Lisbona: la solaalternativa alla logica, sempre piu’ condivisa, del giustoritorno); delle politiche comuni rivolte al futuro”.

”Il Parlamento europeo manifesta cosi’ la stessadeterminazione che gli ha permesso nel 1977 di contrastarel’arroganza del Consiglio nella fissazione dell’ammontare del Fondo Regionale e l’ambizione che l’ha condotto a respingereil progetto di bilancio per il 1980 aprendo in tal modo lastrada al progetto di Trattato dell’Unione europea(”progetto Spinelli”). Secondo questa logica, chiediamo alParlamento europeo di non approvare le prospettivefinanziarie pluriennali fino a che non sara’ trovato unaccordo all’altezza delle necessita’ dell’Unione. Proponiamoche un nuovo progetto di prospettive finanziarie pluriennalisia sottoposto all’autorita’ di bilancio dalla Commissionedopo le elezioni europee e che il nuovo Parlamento europeostabilisca le proprie priorita’ finanziarie precisando che illoro rispetto sara’ una condicio sine qua non per il suo votodi fiducia alla Commissione previsto dall’articolo 17 delTrattato sull’Unione europea”. ”Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, assumendosila responsabilita’ di sottrarre ai ministri dell’Unione ilpotere di decisione sulle prospettive finanziarie, ha agito -sic et simpliciter – in qualita’ di Consiglio dell’Unione.

Riteniamo che, d’ora in poi, i negoziati di bilancio sianoeffettuati direttamente fra il Consiglio europeo e ilParlamento europeo. Siamo infine convinti – si legge ancoranell’appello -che questo fallimento conferma l’urgenza e lanecessita’ di una riforma dell’Unione, ivi compresa laprocedura di bilancio, con l’eliminazione del votoall’unanimita”’.

per/vlm