Foibe: Napolitano, rendere giustizia vittime barbarie raccapricciante

50 6, 1247 -

(askanews) – Roma, 11 feb – Il Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano torna a chiedere che sia resa ”giustiziaagli italiani che furono vittime innocenti – in formebarbariche raccapriccianti, quelle che si riassumononell’incancellabile parola ”foibe” – di un moto di odio, dicieca vendetta, di violenza prevaricatrice, che segno’ laconclusione sanguinosa della seconda guerra mondiale lungo ilconfine orientale della nostra patria. E a cui si congiunsela tragica odissea dell’esodo di centinaia di migliaia diistriani, fiumani e dalmati dalle terre loro e dei loroavi”. Il Capo dello Stato interviene al Quirinale allaCelebrazione del Giorno del Ricordo ribadendo come sia”stato necessario partire da un impegno di verita’, controogni reticenza ideologica o rimozione opportunistica, perpoter arrivare alla riconciliazione”. Napolitano fa sue le parole del ministro degli EsteriTerzi affermando che ”il dramma delle foibe e degli esulinon e’ piu’ rimosso, ed e’ sempre meno oggetto di faziosestrumentalizzazioni. E sulla base di un discorso di verita’sulle sofferenze degli italiani e sulle brutalita’ delle piu’spietate fazioni titine – discorso che all’inizio,ricorderete, ci procuro’ qualche reazione polemica sull’altrasponda dell’Adriatico, ma poi si e’ imposto anche perche’intrecciato con una nostra severa riflessione sulle colpe delfascismo – e’ stato quindi, sulla base di un discorso diverita’, che si e’ potuto raggiungere il traguardo dellariconciliazione, cioe’ del reciproco riconoscimento con leautorita’ e le opinioni pubbliche slovene e croate, e delcomune impegno per un mare di pace in un’Europa di pace. Unimpegno – chiede Napolitano – che superi ogni residuo o nuovomotivo di frizione e affronti problemi rimasti ancorainsoluti”.

Napolitano conclude rendendo ”esplicita una domanda chemagari serpeggia: ma non abbiamo ormai detto tutto su vicendedi 70 anni fa? Ha senso ritornarci sopra ad ogni ricorrenzadel Giorno del Ricordo? Ebbene – non ha dubbi il Capo delloStato – si, ha senso, dobbiamo rispondere. Ha senso peressere vicini a chi visse quella tragedia e ne puo’ dareancora testimonianza, per essere vicini ai loro figli e ailoro nipoti. Riconciliazione – spiega Napolitano – nonsignifica rinuncia alla memoria e alla solidarieta’. E hasenso perche’ quanto piu’ i giovani, i ragazzi di oggi, sicompenetrano con ogni passaggio importante, con ogni squarciodoloroso della nostra storia di italiani – e penso anche alleprossime celebrazioni della prima guerra mondiale – tantopiu’ potra’ rinsaldarsi la nostra coesione nazionale einsieme con essa rafforzarsi la nostra voce in Europa”.

fdv