Elezioni: D’Alema, reagire a populismi. E non acquiescenti a Merkel

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(askanews) – Roma, 8 feb – ”Mentre ci riuniamo, e’ in corso ilConsiglio europeo. Una riunione difficile e impegnativa sulbilancio dell’Unione. Tutti noi speriamo, naturalmente, in unaccordo. Tutti noi temiamo un nuovo accordo deludente, ilprevalere di una logica restrittiva, di tagli, imposta,ancora una volta, dalle forze piu’ conservatrici del nostrocontinente”. Lo ha detto Massimo D’Alema, aprendo ilconvegno promosso a Torino dalla Fondazione Italianieuropei eda altri centri studi della sinistra europea, sui temi delrilancio dell’Unione europea. L’ex ministro degli Esteri haposto l’accento sull’impasse del progetto di maggiore unita’europea: ”E’ un momento difficile per il progetto europeo esarebbe sbagliato nasconderlo. Si restringe l’area delconsenso, del sostegno. Noi europeisti siamo spesso costrettisulla difensiva. Le stesse classi dirigenti nazionali hanno,negli anni scorsi, contribuito a questo clima scaricandospesso su Bruxelles le loro responsabilita’. ‘Lo vuolel’Europa’ e’ stato un modo per affrontare le emergenzesociali, i necessari tagli della spesa, cercando in qualchemodo di ridurre le proprie responsabilita’ e giocando, cosi’,a ridurre il prestigio e il consenso dell’Europa”.

Secondo D’Alema, visione tecnocratica dell’Europa epopulismi nazionalisti o localisti sono due facce dellastessa crisi della democrazia europea. Da qui unaindicazione: ”Per noi e’ essenziale affermare una terzaposizione: non siamo per il populismo antieuropeo, ma neppureper una Italia acquiescente nei confronti delle scelteconservatrici della signora Merkel”. Per l’esponente del Pd, il riverbero di quelle difficolta’sono evidenti: ”Anche in questa campagna elettorale italiananoi avvertiamo quanto rilevante sia il peso del populismo, didiverse posizioni populiste, non solo di quelle che ancora siraccolgono in modo significativo intorno a Silvio Berlusconi,ma anche di nuove spinte antieuropee che si esprimono nelMovimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Si annunciano richiestedi referendum sull’euro, caricando di ulteriori incertezze ilfuturo. Tutto questo ci spinge a una reazione”. SecondoD’Alema, visione tecnocratica dell’Europa e populisminazionalisti o localisti sono due facce della stessa crisidella democrazia europea.

Quale l’indicazione dell’ex ministro degli Esteri perrilanciare le politiche europee? ”Se ne esce innovando,rafforzando l’Unione politica, ma soprattutto la suadimensione democratica. E, nello stesso tempo, cambiando lepolitiche dell’Unione. Questi due aspetti, a mio giudizio,non sono separati: l’aspetto propriamentepolitico-istituzionale di un’Europa piu’ forte e quellorelativo ai contenuti, alle policies, cioe’ alle scelte cheoggi devono caratterizzare l’azione dell’Unione soprattuttoin direzione della crescita, del lavoro, della giustiziasociale”. Al convegno di Torino, che si chiudera’ domani conla partecipazione di Pier Luigi Bersani, partecipano alcunileader della sinistra europea. Tra loro: Martin Schultz,presidente del parlamento europeo, Jean Marc Ayrault, premierfrancese, Elio Di Rupo, primo ministro in Belgio, ZoranMilanovic, primo ministro della Croazia. Previsto messaggiodel presidente francese Francois Hollande.

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