Difesa: La Russa, F35 necessari ma si puo’ ridurre numero…(1 update)

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(askanews) – Roma, 8 feb – Gli aerei F35 sono necessari allanostra aeronautica, perche’ andranno negli anni a sostituiregli attuali aerei in servizio. Ma il numero per i quali ilgoverno italiano si e’ impegnato all’acquisto sin dal 1996,con Romano Prodi a Palazzo Chigi, e’ andato via via scendendofino ad arrivare ai 90 di oggi. Non e’ pero’ escluso(”essendo stato finora firmato il contratto per l’acquistodi soli sei velivoli”) che il numero possa ancora scendere.

Non solo, rallentando i lavori della produzione italiananell’impianto di Cameri (Novara) e spostando ancora piu’ inavanti l’acquisto degli aerei il loro prezzo sicuramentescendera’, con risparmio per le casse dello Stato. Unrisparmio che dovra’ essere destinato per un 50%all’abbattimento del debito pubblico e per l’altro 50% alcomparto sicurezza, suddividendo le risorse in parti ugualitra l’impiego nelle citta’ delle pattuglie mistemilitari-forze di polizia, l’addestramento e la retribuzionedei militari. Lo afferma l’ex ministro della Difesa e tra ifondatori di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, in unaconferenza stmpa alla Camera.

”L’Italia – spiega La Russa – ha attualmente 250 aereiche devono essere sostituiti e gli F35 da acquistare sonostati ridotti da me da 131 a 96, pur tra moltedifficolta”’.

Questo perche’, spiega, ”in Italia non e’ solo il ministrodella Difesa che decide sugli armamenti. Grazie ad unintervento dell’allora premier Massimo D’Alema le competenzesulla materie si sono sdoppiate tra Difesa e Attivita’produttive”. L’ex ministro chiede allora che ”tutto ritorninell’alveo del ministero della Difesa, rendendo tutto piu’semplice e responsabile”.

Secondo La Russa le polemiche di queste settimane sonotutte pretestuose. ”Gli F35 sono stati ordinati con ventianni di anticipo – ricorda La Russa – gli acquisti sono statidecisi nel 1996 dal governo Prodi, con il compianto ministroAndreatta che avvio’ la fase applicativa. Nel 1999, conD’Alema a Palazzo Chigi, prese il via la fase dimostrativamentre la fase di sviluppo comincio’ nel 2002 conBerlusconi.

Nel 2007, ancora Prodi, fa partire la produzione. Nel 2009infine, con premier Berlusconi il Parlamento da’ parerefavorevole alla produzione nella fabbrica di Cameri”. Unimpianto che produce (non solo per gli aerei italiani ma pertutti gli F35 del mondo) le parti ”tecnologiche piu’raffinate” dell’aereo: ali e fusoliera. ”Cameri – dice LaRussa – deve costruire ali e fusoliere di 1.000 aerei” e”al momento per l’Italia non c’e’ nessun obbligo, non cisono contratti se non per sei aerei”. Il ministro dellaDifesa attuale, Di Paola, ”ha fatto scendere il numero degliF35 a 90 ma – ripete La Russa – l’acquisto non e’ unobbligo” anche se ”e’ necessario via via sostituire gliaerei che abbiamo”.

La questione dei costi, prosegue l’ex ministro, puo’essere affrontata ”in un modo molto semplice e cioe’intervenendo sui tempi d’acquisto. Piu’ va avanti e menocostano gli aerei. Ho chiesto – continua La Russa – che itempi di costruzione siano allungati. Cosi’ facendo sarannodimezzati”. Ovviamente, chiarisce, ”il rallentamento dellaproduzione vale solo per gli aerei italiani, senza cosi’mettere in pericolo le aziende che lavorano ai velivoli”.

Qui arriva ”la condizione di La Russa: destinare un 50%dei risparmi ottenuti con il rallentamento della produzioneall’abbattimento del debito pubblico e l’altro 50% allasicurezza degli italiani, sia sul fronte delle Forze armateche delle forze di polizia”. Con Monti ”sono rimaste lepattuglie miste militari-forze di polizia da me volute per ilcontrollo delle citta”’, riconosce La Russa ma ”bisognaaumentarle di numero”. Poi ”impiegare i risparmi perl’addestramento e infine per le retribuzioni dei militari,per la progressione di carriera nel comparto sicurezza”.

fdv