Ue: vertice su bilancio in alto mare, terzo rinvio. Si inizia alle 20.30

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(askanews) – Bruxelles, 7 feb – Vertice del Consiglio europeo in alto mare: per la terza volta nell’arco della giornata annunciato un rinvio dell’inizio dei lavori del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi dell’Ue. L’avvio del negoziato a ventotto e’ ora previsto alle 20:30. Il programma e’ completamente saltato ancor prima dell’inizio dell’attivita’ dei leader degli stati membri. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, aveva fissato la tavola rotonda alle 15:00, concedendo tempo ai capi di Stato e di governo due ore di tempo (le delegazioni hanno cominciato ad arrivare intorno alle 13:00) per riunirsi nei vari colloqui bilaterali, riservandosi un incontro con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, prima di aprire la sessione con i ventotto partecipanti. Gli incontri a due, a tre, in alcuni casi a quattro, si sono susseguiti senza sosta. Tutti, arrivando, hanno ribadito le proprie posizioni: la Gran Bretagna e’ tornata a chiedere ulteriori tagli, la Francia ha minacciato il veto in caso di risorse ”insufficienti” all’agricoltura, l’Italia ha chiesto un bilancio che sia in grado di garantire crescita ed equita’. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha fatto sapere che le divergenze tra paesi sono ancora forti e che per questo non e’ possibile dire se ci sara’ un accordo. L’andamento dei lavori sembra confermare la tesi di Merkel, dato che tutto deve ancora cominiciare. I lavori potrebbero slittare ancora, dato che il presidente francese, Francois Hollande, ha incontrato i primi ministri di Italia, Spagna e Polonia, ma ancora non e’ riuscito a discutere con i leader di Gran Bretagna e Germania. Al momento sembra che i paesi stiano discutendo una bozza di bilancio settennale complessivo di poco superiore ai 900 miliardi di euro (rispetto alla proposta iniziale della Commissione Ue di 1.033 miliardi), e gia’ questo potrebbe rappresentare un problema per il Parlamento europeo, contrario a tagli eccessivi. Ma soprattutto sembra si sia venuto a creare una contrapposizione tra Francia, Polonia, Italia e Spagna da un parte e i paesi ‘rigoristi’ (Gran Bretagna, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca)dall’altra, con la Germania che cerca di trovare una posizione di sintesi. A dividere i leader sembra sia la linea dei tagli eccessivi chiesta dai ‘rigoristi’ e il ‘rebate’, il rimborso per quei paesi che mettono di piu’ per il funzionamento dell’Ue e ottengono meno in termini di ritorni economici. Nel frattempo Van Rompuy sta continuando a incontrarsi, uno dopo l’altro, con tutti i capi di stato e di governo. Cerca di creare una base negoziale per quando cominceranno i lavori. bne/mar/ss