Elezioni: Scelta Civica, creare Export Bank per supporto a imprese

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(askanews) – Roma, 7 feb – Tra i cinque punti del programmaeconomico di Scelta Civica vi e’ l’incremento dellaproduttivita’ e della competitivita’.

”Vogliamo favorire – si legge nel documento – lo sviluppodi reti di ‘business angels’ che sostengano finanziariamentela nascita di start up innovative. Vogliamo inoltreintrodurre misure che aiutino le imprese a trovarefinanziamenti per crescere di dimensione e migliorare i loroprocessi produttivi. Questo include misure per indurre gliinvestitori istituzionali italiani a investire in equityfunds e credit funds; progettare un ampliamento del mandatodel Fondo Italiano di Investimento in modo che esso agisca da’pietra angolare’ per la nascita di nuovi equity funds ecredit funds e investa non solo direttamente ma anche infondi privati settoriali”.

”Proseguiremo l’azione per la semplificazioneamministrativa puntando alla riduzione delle autorizzazioni edegli adempimenti burocratici. Le liberalizzazioni – proseguela nota – sono un punto cardine del programma e l’obiettivoe’ di proseguire il programma di apertura dei mercati deiprodotti e dei servizi mediante il ricorso periodico allalegge annuale sulla concorrenza, far partire l’Autorita’ deiTrasporti e prevedere una legge quadro per rafforzare leAutorita’ Indipendenti”.

”Ci proponiamo di rafforzare le attivita’ di supportofinanziario alle imprese italiane esportatrici. Questoavverra’ attraverso la creazione di una Export Bank che,rafforzando quanto previsto con il polo CDP-SACE-SIMEST,fornira’ risorse e servizi finanziari nonche’ assicurazionecommerciale a imprese italiane che esportino o effettuinooperazioni di investimento all’estero. In sede di Unioneeuropea ci batteremo affinche’ al Fiscal Compact siaccompagni sempre di piu’ una strategia credibile e operativaper la crescita (investimenti pubblici, Mercato Unico) cosi’come l’Italia e’ riuscita a fare al Consiglio europeo nelgiugno 2012. Per dotare il sistema produttivo di nuoveinfrastrutture, ci proponiamo di incrementarecomplessivamente il rapporto investimenti pubblici/PIL circadello 0.8% nel corso della legislatura, a fronte deldimezzamento avvenuto nei 9 anni passati. Le variazioni negliinvestimenti pubblici sarebbero allocate come segue: 1/3amministrazioni centrali, 2/3 amministrazioni locali”,conclude il documento.

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