Elezioni: malessere FdI verso Berlusconi, ”Ci ignora”

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(askanews) – Roma, 7 feb – Problemi nella coalizione di centrodestra composta oltre che da Pdl e Lega Nord da Fratelli d’Italia, la Destra, Grande Sud, Mir, Pensionati, Intesa Popolare, Mpa e Pid. Nonostante Silvio Berlusconi abbia dato via libera a Francesco Storace (la Destra) per la candidatura a presidente della Regione Lazio e a Roberto Maroni (segretario leghista) per quella alla Regione Lombardia, al Cavaliere si rimprovera di non tener conto di capeggiare una coalizione. E’ Ignazio La Russa, insieme ad altri esponenti di Fratelli d’Italia (FdI), la nuova formazione separatasi dal Pdl, a sollevare il problema: ”Anche oggi Berlusconi ha invitato gli elettori a non votare i piccoli partiti senza precisare quello che invece ci dice in privato. Cioe’ che si riferisce ai piccoli partiti fuori dalle due grandi coalizioni e non a chi, come FdI, pur distinto e diverso dal Pdl, somma i propri voti a tutto lo schieramento di centrodestra per battere insieme la sinistra”. L’ex ministro della Difesa invita Berlusconi a ricordarsi che ”e’ stato indicato, come prescrive la legge elettorale, anche da noi capo di tutta la coalizione”. FdI si distingue dal Pdl per la decisione di non prevedere altre esperienze come quella del governo Monti, anche se dalle elezioni del 24 e 25 febbraio non uscisse una maggioranza stabile. Lo ha confermato proprio La Russa in una intervista al ”Corriere.tv”: ”Noi di FdI diciamo che se si creassero le condizioni per un’ammucchiata Bersani- Berlusconi, o per una super ammucchiata con Monti, noi staremo all’ opposizione. In un gioco del genere FdI non ci starebbe”. Critico verso Berlusconi e’ anche Guido Crosetto, tra i cofondatori di FdI: ”Berlusconi dovrebbe smetterla con questa storia generica dei piccoli partiti e del voto ai grandi. Sia perche’ lui sa perfettamente che i partiti che fanno parte di una coalizione portano voti a quella coalizione che si sommano a quelli dei grandi, sia perche’ non basta essere grandi partiti per fare cose grandi”. L’ex sottosegretario alla Difesa e’ particolarmente critico con il leader della coalizione: ”Questo suo continuo sforzo di umiliare le idee, i progetti, le speranze, le energie di chi vorrebbe provare a rappresentare un altro modo di essere centrodestra non ha senso e non e’ accettabile. Dovrebbe smetterla di cercare di cannibalizzare tutto”. Giorgia Meloni, anche lei cofondatrice di FdI, si unisce alle proteste di La Russa e Crosetto: ”Le dichiarazioni di Berlusconi cominciano a essere di cattivo gusto. Stiamo percorrendo l’Italia in lungo e in largo, lealmente, per la coalizione di centrodestra, ma siamo continuamente colpiti dal ”fuoco amico’, dai suoi appelli a votare addirittura il Pd piuttosto che noi. Un messaggio incredibile e innaturale”. L’ex ministro della Gioventu’ si riferisce alle ripetute richieste di Berlusconi di non disperdere il voto scegliendo i piccoli partiti in modo da evitare ulteriori frammentazioni del sistema politico. Sul fronte della Lega Nord, Maroni critica invece l’ipotesi del ”condono tombale” avanzata da Berlusconi: ”Non mi piacciono i condoni, non mi piacciono questi colpi di spugna. Su questo punto non esprimo un consenso: il condono non c’e’ peraltro nel programma”. Il segretario del Carroccio precisa: ”Preferisco seguire un’altra strada, combattere l’ evasione con il ”contrasto di interessi’, cioe’ la possibilita’ di portare in deduzione e detrazione qualsiasi ricevuta per prestazioni rese in modo da consentire a chi spende di farlo e di costringere chi presta servizi a emettere regolare fattura”. Intanto Berlusconi ha approfittato ieri sera dell’intervista di cinque minuti fattagli da Enrico Mentana, direttore del telegiornale de La7, per rilanciare le sue proposte: ”Credo di aver dato dimostrazione plurima di aver realizzato le cose con serieta’. Non mi chiamero’ piu’ Silvio Berlusconi se, vincendo e avendo la maggioranza dagli italiani, nel primo Consiglio dei ministri non sara’ deliberata l’abolizione dell’ Imu e la sua restituzione”. A Mentana che gli chiede come si chiamera’ nell’eventualita’ con mantenga l’impegno, il Cavaliere risponde: ”Giulio Cesare”. Il leader del Pdl non accetta critiche sulla copertura della restituzione dell’Imu, compresa la difficolta’ di un’intesa con la Svizzera ”Sono tutte storie: siamo circondati da una canea di cialtroni che non fanno altro che dire stupidaggini. Si tratta di 4 miliardi sugli 800 miliardi che costa la macchina dello Stato. Si trovano da diverse parti: abbiamo pensato di toglierlo da quanto potremmo trovare da dei capitali di cittadini italiani situati in Svizzera. Comunque, sono 4 miliardi, una tantum che si puo’ ricavare da quella fonte. Nell’ immediato c’e’ la Cassa depositi e prestiti disponibile per la liquidita’ e si possono anche ricavare da interventi di riduzione della spesa che noi abbiamo intenzione di operare subito”. Berlusconi conferma, in caso di vittoria elettorale del Pdl, di non voler fare il premier ma il semplice ministro: ”Non e’ il massimo ma il meglio che si possa fare perche’ se la Costituzione rimane cosi’ il premier ha solo da preparare l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Io avevo delegato Gianni Letta per cui non avevo nulla da fare”. gar/red