Papa: Bibbia non manuale di scienze naturali ma di verita’ fondamentali

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 6 feb – Inoltrarsi nellalettura della Bibbia, soprattutto nella parte che descrive lacreazione del mondo e dell’uomo, non significa inoltrarsi inuna lettura di scienze naturali ma scoprire le radici delleverita’ fondanentali, quelle che dall’amore e dal peccatoportano a Dio e al suo Figlio Gesu’ Cristo. Questa la traccianella lunga catechesi che stamane papa Benedetto XVI haproposto ai circa cinquemila fedeli riuniti nell’Aula PaoloVI in Vaticano per l’udienza generale.

Papa Ratzinger si e’ subito chiesto se ”ha senso,nell’epoca della scienza e della tecnica, parlare ancora dicreazione” e come dobbiamo comprendere le narrazioni dellaGenesi. ”La Bibbia – e’ stata la sua risposta – non vuoleessere un manuale di scienze naturali ma vuole, invece, farcomprendere la verita’ autentica e profonda delle cose”.

”La verita’ fondamentale che i racconti della Genesi cisvelano – ha aggiunto il papa – e’ che il mondo non e’ uninsieme di forze tra loro contrastanti, ma ha la sua originee la sua stabilita’ nel Logos, nella Ragione eterna di Dio,che continua a sorreggere l’universo”. I racconti della creazione nel Libro della Genesi,introducono l’uomo in un ”misterioso ambito”, aiutandolo”a conoscere il progetto di Dio sull’uomo. Anzitutto -ricorda il pontefice – affermano che Dio formo’ l’uomo con lapolvere della terra. Questo significa che non siamo Dio, nonci siamo fatti da soli, siamo terra; ma significa anche cheveniamo dalla terra buona, per opera del Creatore buono”. Aquesto si aggiunge un’altra realta’ fondamentale indicatanella sua catechesi da papa Benedetto XVI: ”tutti gli esseriumani sono polvere, al di la’ delle distinzioni operate dallacultura e dalla storia, al di la’ di ogni differenza sociale;siamo un’unica umanita’ plasmata con l’unica terra di Dio”.

Per questo, ”andando contro il suo Creatore, in realta’l’uomo va contro se stesso, rinnega la sua origine e dunquela sua verita’; e il male entra nel mondo, con la sua penosacatena di dolore e di morte”. gc/