Vendola: chiudere ventennio berlusconiano con legge conflitto interessi

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(askanews) – Roma, 2 feb – ”L’Italia e’ un’anomalia che stasfrondando nel novero delle democrazie occidentali. Ecco,dunque, l’impegno a cambiare rotta sui diritti fondamentali,appena entrati in Parlamento; a cominciare anche da una leggesul conflitto di interessi e di riforma drastica della Rai”.

Ad Affermarlo e’ Nichi Vendola in un’intervista sul sitowww.articolo21.org nella quale aderisce formalmente allamanifestazione pubblica promossa da Articolo21 l’8 febbraioalla Fnsi nella quale l’associazione incontrera’ i candidatialle politiche 2013 per sottoscrivere un impegno comune suitemi della liberta’ di informazione”.

Lo scrive Articolo21 in una nota.

”La legge sul conflitto di interessi -afferma Vendola-tante volte invocata e troppe volte rinviata rappresentadavvero uno spartiacque nella storia politico culturale delnostro paese. Siccome il berlusconismo e’ stata una potenteforma di violazione di qualunque idea di separazione trainteressi pubblici e interessi privati (anzi ha rappresentatoun formidabile uso privato dello stato); siccome il mancatoappuntamento con questa norma di legalita’ ha rappresentatonon soltanto un’esibizione di onnipotenza da parte delladestra, ma anche la piu’ masochistica esibizione di impotenzada parte del centrosinistra: ecco, per tutte queste ragioninon possiamo che partire di qui. Solo il varo di un’efficacenormativa contro i trust e contro i conflitti di interessipuo’ rappresentare il congedo effettivo dal Ventennio che cista alle spalle. E che anzi ci sta sulle spalle! Seppellireil berlusconismo significa, innanzitutto, creare la normaledistanza tra l’attivita’ politica e l’attivita’ economica eblindare i principi dell’indipendenza e dell’autonomia delsistema informativo”.

”Il duopolio RAI-Mediaset -prosegue il leader di Sel- chein se’ gia’ rappresentava uno scandalo, si e’ via viatrasformato in una subordinazione dei palinsesti edell’indotto economico della RAI (penso alla raccoltapubblicitaria, agli interessi dell’impero televisivoberlusconiano). Da un lato, Berlusconi e i suoi uominirappresentavano il ”Dominus assoluto” sia dell’emittenzaprivata (perche’ era di loro proprieta’), sia dell’emittenzapubblica (perche’ sottoposta al controllo politico di chigovernava) e, dall’altro, hanno orientato il mercato dellerisorse in chiave promozionale per le aziende dell’alloraPresidente del consiglio”.

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