Giustizia: Md, separare attivita’ magistrati da esperienza…(1 upd)

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(askanews) – Roma, 31 gen – E’ necessario elaborare strumenti pergarantire ”un’effettiva e visibile separazione tral’esercizio dell’attivita’ giurisdizionale e l’esperienzapolitica per non incorrere in forme piu’ o meno mascherate diconflitto di interessi”. Lo afferma il segretario diMagistratura Democratica Piergiorgio Morosini, aprendo ilavori del XIX congresso della corrente togata e facendoevidente riferimento alla partecipazione alle prossimeelezioni politiche di magistrati quali Ingroia, Grasso,Dambruoso.

Fra l’altro ”negli ultimi anni – rileva Morosini – sisono riproposti nel circuito giudiziario modelli e valori chesono vecchi di 50 anni, come il carrierismo el’individualismo. Si accredita un momento di magistrato moltoproiettato sui suoi bisogni personali. L’Anm oggi – nota ilsegretario di MD – e’ bersaglio di una contestazionestrisciante al proprio interno, accusata di creare una castadi magistrati dedita a carriere parallele. Tutto questo puo’alimentare una disgregazione e una disaffezione moltopericolosi”.

In ogni caso per Morosini ”resta un’esigenza esistenzialedel magistrato democratico rifiutare una visione burocraticadel nostro ruolo. Anche per questi due motivi abbiamoaffrontato i nostri problemi interni cercando di coinvolgerele diverse anime del nostro gruppo. Posso dire da segretariogenerale che non si ricandida che abbiamo sempre provato afare il meglio, con umilta’, serieta’ e passione civile”.

Il segretario di MD sostiene che ”abbiamo ancora tantiproblemi nella nomina di tanti uffici. Abbiamo sempre piu’ unproblema di questione morale.

Indagini in varie parti del paese hanno fatto emergere ladisponibita’ di taluni colleghi al tentativo di farconvergere interessi pubblici e privati. Dobbiamo avere laforza e il coraggio di saper intervenire sui nostri iscrittiche violano il codice deontologico. Credo sarebbe importanteapprovare in questo congresso l’introduzione del collegio deiprobiviri”.

Il congresso, per Morosini, ”e’ anche il momento per faremergere gli errori e le mancanze. Non voglio sottrarmi aquesta responsabilita’.

In Italia ancora oggi il magistrato ha un osservatorioprivilegiato sulla questione dei diritti.

Veniamo da anni che possiamo definire di democraziaautoritaria. Dal novembre 2011 abbiamo avuto il cosiddettogoverno dei tecnici, salutato anche da una parte del mondoprogressista in maniera positiva, che pero’ in nome dellanecessita’ di far quadrare i conti ha portato a un ulterioredeperimento dei diritti fondamentali”.

fdv