Elezioni: il caso Mps fa salire la tensione, Tremonti contro Monti

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(askanews) – Roma, 30 gen – ”E’ una vicenda sulla quale la magistratura deve andare fino in fondo, su cui la Banca d’Italia vigila e il ministro Grilli ha riferito alla Camera. Ma non getta ombre sul sistema bancario italiano che ha retto alla crisi meglio di altri paesi”, commenta Mario Monti al Tg5 sul caso Mps. Il premier dimissionario non ha pero’ partecipato alla riunione congiunta delle commissioni Finanza di Camera e Senato che ha esaminato il caso della banca Monte Paschi di Siena. Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia del governo Berlusconi, e’ il piu’ critico nei confronti di Monti e del suo successore Vittorio Grilli al dicastero economico. La richiesta di Gianfranco Conte, presidente della commissione Finanze di Montecitorio, di intervenire ”in dissenso” dopo la relazione di Grilli, non piace a Tremonti: ”Capisco che dopo 53 fiducie ci sia un clima disciplinato anche in occasioni gravi come questa che avrebbe meritato una discussione ampia e non limitata. Evitero’ la stampa estera per ragioni di prudenza. Ma dopo faro’ una conferenza stampa. Non sono d’accordo su ‘o in dissenso o non parli’: meglio parlare all’esterno”. Replica Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc: ”Chiederei un’eccezione per il ministro Tremonti, per non destare uno scandalo perche’ lui non puo’ parlare. Nessuno vuole fargli un piacere del genere. Vuole fare un discorso serio o la campagna elettorale?”. Controreplica dell’ex ministro: ”Non ho chiesto un trattamento di privilegio. Voglio che tutti parlino senza vincoli”. Tremonti ha poi criticato duramente Grilli, ex direttore generale del Ministero del Tesoro, suo stretto collaboratore per alcuni anni: ”Mancano qui i governatori della Banca d’Italia, almeno due: uno passato e uno presente. Grilli dovrebbe riferire dei contenuti dell’incontro di lunedi’ mattina a Milano con Mario Draghi. Se ce lo dice, contribuisce alla chiarezza del dibattito”. Su Twitter l’ex ministro diffonde intanto la sua valutazione: ”Giornalisti alla Camera per audizione Governo su Mps. Ci sono tutti i parlamentari, manca Monti che scappa!”. Tremonti non risparmia critiche: ”Siamo stati invitati alla prudenza. Il presidente della Repubblica ha definito questo caso molto grave. Per Monti, e’ invece un caso di ordinaria amministrazione, vorrei sapere per lui quali siano i casi di ordinaria amministrazione per avere la sua presenza”. L’attacco prosegue: ”Nella vicenda Paschi di Siena non c’e’ stata deterrenza ne’ repressione da parte della Banca d’Italia e per due o tre anni non si e’ fatto niente mentre il lavoro della magistratura e’ stato straordinario. Siamo un paese che non ha vigilanza. Col dire che la Banca d’Italia non e’ la polizia si trasmette un messaggio devastante all’esterno”. Sono in arrivo sanzioni da parte della Banca d’Italia contro il management di Mps guidato in passato da Giuseppe Mussari, aveva annunciato Grilli nella sua introduzione in cui ha fatto riferimento a ”gravi carenze nella gestione della liquidita”’ sostenendo che l’azione sanzionatoria e’ in fase conclusiva e difendendo l’azione di vigilanza della Banca d’Italia che ”e’ stata continua, attenta, appropriata e si e’ intensificata nel tempo”. Nel caso del Mps, ha precisato il ministro, ”l’intervento dello Stato non si configura come un salvataggio di una banca insolvente, ma come un rafforzamento del capitale, i nuovi titoli per Mps non sono un contributo a fondo perduto ma si tratta di un prestito ad un tasso del 9% e incrementato dello 0,5 ogni due esercizi fino al limite massimo del 15%”. Conclude il ministro: ”Se il Monte dei Paschi non dovesse essere in grado di rimborsare i 3,9 miliardi prestati dallo Stato sotto forma di Monti Bond, considerando il prezzo attuale dei titoli Mps, la quota del Tesoro salirebbe all’82% del capitale della Banca”. Grilli sottolinea infine che ”uno dei punti forza dell’Italia e’ la riconosciuta solidita’ del sistema bancario”. Benedetto della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera, difende l’ operato del governo: ”I Monti bond sono andati a coprire due buchi dei precedenti Tremonti bond, che avevano interessi troppo bassi e davano la possibilita’ di non pagare la cedola negli anni di incapienza. I Monti bond sono uno strumento piu’ garantista per il contribuente”. Anche Casini difende Monti: ”Il governo ha sempre operato su richiesta della Banca d’Italia e ha corretto i Tremonti bond che avevano un tasso di interesse piu’ basso. Sul Mps andiamo fino in fondo ma cerchiamo di farlo al riparo dai clamori della campagna elettorale”. Assai critica la posizione di Angelino Alfano, segretario del Pdl, intervenuto nella riunione delle commissioni Finanza di Camera e Senato: ”Siamo dinanzi a un grande scandalo, al pari di quello che travolse la sinistra alla fine dell’800 con la Banca Romana. Monti ha alzato la voce come un turista che arriva ora, ma chi ha ricoperto Mps di soldi? Ne’ sinistra, ne’ Monti possono sottrarsi alle domande. Non puo’ esserci un’altra vagonata di soldi, a prescindere dall’accertamento delle responsabilita”’. Da qui la richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta. Scettico su quest’ultima proposta e’ Casini: ”Io, da ex presidente della Camera, sono sempre stato contrario, e l’ho sempre detto, alla proliferazione di commissioni di inchiesta che prefigurano la riproposizione di scontri politici e rischiano di essere depistatorie rispetto all’autorita’ giudiziaria”. Piu’ possibilista Pier Luigi Bersani, segretario del Pdl: ”Non ho nessun problema, ci vorrebbe una verifica parlamentare sui derivati, su questi meccanismi finanziari. Perche’ ci sono il caso Mps e in piu’ generale l’andamento della finanza. Bisogna vedere come avvengono tali meccanismi che vanno messi sotto controlli. Lo diciamo da un pezzo”. gar/sam/