Elezioni: piu’ operai e meno avvocati. Come cambiera’ il Parlamento

SET , 1242 -

+++Liste bloccate, centrosinistra avanti nei sondaggi: cosi’muteranno le professioni di deputati e senatori+++.

(askanews) – Roma, 25 gen – Le elezioni politiche del prossimomese di febbraio genereranno una piccola rivoluzione nelParlamento italiano. Oltre a registrare con ogni probabilita’un netto cambio della maggioranza, e quindi dell’indirizzopolitico delle Camere, con il quasi certo ridimensionamento -dopo la schiacciante vittoria del 2008 – dello schieramentodi centrodestra Pdl-Lega Nord, Palazzo Madama e Montecitoriovedranno cambiare le professioni, gli impieghi, i lavori diprovenienza di senatori e deputati. Torna la sinistra, che dopo una legislatura sabbaticarientra nelle aule parlamentari con Sel di Nichi Vendola (incoalizione con il Pd), e riporta sugli scranni delle due auleparlamentari cittadini provenienti dal mondo del sindacato,dell’associazionismo, del volontariato, del mondo operaio eimpiegatizio. Arriva prepotentemente la societa’ civile, conda un lato Scelta Civica di Mario Monti (forza moderataalleata con Udc, Fli, Verso la Terza Repubblica diMontezemolo) con i suoi professori universitari eimprenditori; dall’altro Rivoluzione Civile di AntonioIngroia (e apparentata con l’Idv di Antonio Di Pietro) e ilMovimento 5 Stelle di Beppe Grillo, espressioni diverse epiu’ urlate sicuramente della formazione montiana ma checomunque immetteranno nelle stanze parlamentarirappresentanti di una societa’ sempre piu’ critica e polemicanei confronti di quella che viene definita la politicatradizionale.

E’ banale dire che la composizione del prossimo Parlamentola si conoscera’ all’indomani del 25 febbraio, a votiscrutinati. Anche perche’ solo allora si sapranno se alcuneliste e coalizioni avranno superato lo sbarramento impostodalla legge, solo allora si conosceranno quanti seggiscatteranno in base ai voti presi e quanti seggi verrannoassegnati in base al calcolo dei resti. Ma con una certasicurezza e’ possibile tracciare – grazie ai meccanismi dellalegge elettorale, che di fatto con le liste predisposte daisingoli partiti (anche se c’e’ chi ha fatto le primarie)produrra’ Camere di nominati piu’ che di eletti – una mappa,approssimativa certo ma di un qualche valore indicativo,della nuova composizione parlamentare sotto il profilo delleprofessioni e degli impieghi lavorativi. I primi dati che emergono dalla comparazione tra lacomposizione per professioni di Camera e Senato nel 2008 equella a cui sembra tendere l’assetto del 2013 e’ quellorelativo ai professori universitari, agli operai e aigiornalisti. All’avvio dell’attuale legislatura i docentid’universita’ erano complessivamente 74. Quelli nuovidovrebbero essere in linea con il dato precedente se non innumero superiore. Il nuovo gruppo di professori scontera’probabilmente il ridimensionamento del Pdl, da sempre partitoricco di queste figure ma, nello stesso tempo, vedra’l’ingresso dei numerosi docenti universitari candidati daMonti.

Altro dato di un certo rilievo e’ quello degli operai nelsenso stretto del termine. In questa legislatura sono stati 4mentre dalla prossima potrebbero essere un numero decisamentesuperiore. A questo momento, con dati parziali, con l’arrivodi Sel, di M5S, di Rivoluzione Civile e con la Lega Nord -che hanno il loro bacino elettorale anche fra le fasce piu’modeste della popolazione – il numero di operai in Parlamentopotrebbe arrivare ad 8.

Al di la’ del clamore mediatico per l’ingresso in Aula didiverse firme di carta stampata e tv, spicca il calo delnumero dei giornalisti, fra professionisti e pubblicisti. Gliuscenti, fra Palazzo Madama e Montecitorio, sono 90. Dallaprossima legislatura il numero sembrerebbe essere ridotto diun terzo.

Altra professione in crisi, almeno dentro le auleparlamentari, e’ quella di avvocato. Nel 2008 ne sono statieletti 130 mentre dal 25 febbraio lo squadrone di’azzeccagarbugli’ dovrebbe diminuire di alcune decine diunita’. Sembra destinato a scendere anche il numero deimagistrati. Erano 17 nel 2008 ma secondo i primi calcoli nedovrebbero essere di meno nella nuova legislatura. I medici erano 54 tra Camera e Senato e la tendenza lasciaprevedere che anche loro scenderanno di numero.

Potrebbe invece mantenersi stabile il numero degliimprenditori. Ad oggi sono 112 e dai primi calcoli fatti lapattuglia dovrebbe mantenere la sua consistenza. Cosi’ comein linea, se non in leggero aumento, rispetto allalegislatura che si sta concludendo (sono 23) dovrebberoessere i sindacalisti. Costante sembra essere anche il numerodei funzionari di partito e di coloro che comunque hannosviluppato la loro attivita’ intorno all’impegno politico.

Sono 57 oggi, la cifra non dovrebbe registrare oscillazioniparticolari. Gli impiegati (intesi nel senso generale deltermine, senza cioe’ mansioni particolari) sono stati invece40 in questa legislatura e potrebbero aumentare con laprossima.

L’arrivo in Parlamento di formazioni di sinistra ecomunque di schieramenti che si propongono di intercettare idisagi della societa’ e cavalcare i temi dell’ambiente, dellapace, delle difficolta’ degli emarginati, favorira’, daiprimi calcoli, la presenza di figure come gli ambientalisti,i pacifisti, gli esperti di migrazione e di cooperazione,rappresentanti dell’associazionismo e di ONG e ONLUS. Nondovrebbero poi mancare alcuni blogger, dei fotografi, unagricoltore, un fisioterapista, un geologo, undocumentarista, una educatrice, un manager sportivo, un exallenatore di calcio, un enologo, una schermitrice. Senzadimenticare un’atleta paralimpica. Non mancheranno poi le altre professioni classiche: gliinsegnanti (51 nel 2008, probabilmente leggermente sottooggi), gli ingegneri e gli architetti (anch’essitendenzialmente in calo), i dirigenti pubblici e privati, icommercialisti.

Un Parlamento insomma diverso dall’attuale con l’ingressoo l’incremento di professioni, lavori, impegni che poco hannorappresentato negli anni passati il serbatoio per la ‘pesca’di deputati e senatori. Un segno forse che anche dentro ilPalazzo la politica sta cambiando.

fdv/mau