Diritti tv: giudici, no a sospensione ma slitta requisitoria

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(askanews) – Milano, 25 gen – La campagna elettorale non basta afermare il processo d’appello sui diritti televisivi che vedetra i suoi imputati l’ex presidente del Consiglio, SilvioBerlusconi, gia’ condannato in primo grado a quattro anni dicarcere. Lo hanno deciso i giudici della seconda Corted’Appello di Milano respingendo dopo oltre due ore diriunione in camera di consiglio la richiesta avanzata daidifensori di Berlusconi. ”La campagna elettorale – haspiegato la presidente del collegio, Alessandra Galli,citando in aula un pronunciamento della Corte Costituzionale- va sempre parametrata all’esigenza evidenziata dallaCostituzione della ragionevole durata del processo”. I giudici di secondo grado hanno tuttavia accolto larichiesta di legittimo impedimento presentata da SilvioBerlusconi per l’udienza di oggi a causa dell’aperturanazionale della campagna elettorale del Pdl. Lo stessoprincipio, secondo i giudici d’appello milanesi, non valepero’ per i due avvocati Niccolo’ Ghedini e Piero Longo che,sebbene impegnati a Roma, avrebbero potuto nominare unsostituto processuale. Su questo punto, la Corte d’appello sie’ soffermata sulla ”larga discrezionalita”’ che a suogiudizio ”i candidati hanno dimostrato di avere nel fissarei propri appuntamenti elettorali”. La requisitoria del sostituto procuratore generale LauraBertole’ Viale slitta, ma soltanto di una settimana: la Corted’appello ha infatti aggiornato il procedimento a venerdi’prossimo 1* febbraio; salvo imprevisti quel giorno larappresentante della pubblica accusa proncuncera’ la suarequisitoria con le relative richiesta di condanna.

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