Lavoro: Fini, grati a Giugni. Alesse,verificare rappresentanza sindacale

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(askanews) – Roma, 22 gen – Un premio di laurea per ricordare ilgiuslavorista Gino Giugni e’ stato consegnato durante unacerimonia a Montecitorio, promossa dall’Autorita’ di garanziaper gli scioperi. L’occasione e’ servita per parlare dilavoro e delle leggi sul sindacato. Temi cari a Giugni che,dopo aver ricoperto incarichi istituzionali di senatore,deputato e ministro della Repubblica, rivesti’ anche lacarica di presidente dell’Autorita’ di garanzia per gliscioperi dal luglio del 1996 al dicembre del 2002, ”in unperiodo – ha ricordato l’attuale presidente, Roberto Alesse -estremamente delicato per il consolidamento delle regole chedisciplinano il conflitto collettivo nei settori dei servizipubblici essenziali”.

”Con Gino Giugni – ha affermato il presidente dellaCamera, Gianfranco Fini, durante il suo intervento – l’Italiaha perso un grande uomo di scienza, che si e’ impegnato,nell’intero corso della sua vita, per rafforzare ilriformismo italiano, senza demordere di fronte alleresistenze, continuando a diffondere i suoi insegnamenti concoscienza e serieta’. Gli dobbiamo essere tutti grati”.

”Secondo Giugni – ha proseguito Fini – nelle democraziemoderne e in un’economia globalizzata, e’ imprescindibile ilricorso a forme di concertazione e mediazione che devonofacilitare la governabilita’ attraverso l’individuazione disoluzioni concrete e soprattutto lungimiranti. La culturadella ‘mediazione’ e’ l’elemento cardine della sua teoriavolta a difendere strenuamente il dialogo sociale, qualescelta eminentemente politica che riflette il legittimopluralismo di interessi e che contribuisce in modo rilevantealla stabilita’ e al progresso del sistema istituzionale nelsuo complesso”.

”Il rallentamento dei cicli di crescita dell’economia,con la conseguente crisi di liquidita’ dello Stato anche acausa della diminuzione delle entrate fiscali, e l’emergentepressione dei Paesi terzi, prima demografica e poi economica,- ha proseguito Fini – fecero comprendere a Giugni lanecessita’ di avviare la stagione della regolamentazione dellavoro ‘flessibile’ per mantenere competitivo il sistemaproduttivo con il coinvolgimento responsabile delleorganizzazioni sindacali”.

Alesse ha ricordato che la legge 146 in Italia ”rimanel’unica esperienza di regolamentazione legislativa dellosciopero in attuazione di quanto previsto dall’articolo 40della Costituzione. La legge fu concepita sulla spinta di unforte consenso tra le parti sociali e si caratterizza, atutt’oggi, per la ricchezza dei suoi contenuti e per lepossibilita’ che essa offre nel ricercare le soluzioni deiconflitti collettivi attraverso la loroprocedimentalizzazione. Giugni capi’ bene che il ruolo dellacommissione doveva svilupparsi soprattutto in termini dipersuasiva ‘autorevolezza’, anche se era ben consapevole che,per garantire una maggiore tenuta dell’ordinamentointersindacale (volendo utilizzare un modello di riferimentoa lui caro), sarebbe stato necessario avviare con urgenza unaverifica, anche ad opera del legislatore, del criterio dellerappresentativita’ sindacale. Esigenza questa, che, comepresidente dell’Autorita’, avverto e condivido in pieno”,sottolinea Alesse, per il quale ”c’e’ un estremo bisogno,ora piu’ che mai, dell’individuazione di strumentipubblicistici di composizione delle controversiecollettive”.

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