Elezioni: Berlusconi, amici esclusi da liste per colpa di pm politicizzati

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(askanews) – Roma, 22 gen – ”Abbiamo dovuto chiedere ad amici e colleghi di rinunciare a esser presentati nelle liste perche’ una magistratura politicizzata li aveva attaccati e questo fatto, divulgato dai media, era diventatato qualcosa che poteva diminuire i nostri consensi”. Lo afferma Silvio Berlusconi, in un’intervista a Studio Aperto, a proposito dell’esclusione dalla liste di alcuni esponenti del Pdl, come Nicola Cosentino o Alfonso Papa. ”E’ stata una scelta molto dolorosa, a loro va il nostro ringraziamento per aver rinunciato sponte propria”, aggiunge Berlusconi secondo il quale questa scelta non avra’ ”nessun contraccolpo nei vari livelli locali del partito. Io a questo punto sono sicuro di vincere” le elezioni. Berlusconi torna sul tema giustizia: ”Dobbiamo dire che non si puo’ andare avanti con il sistema che c’e’ oggi in Italia, c’e’ un uso eccessivo della custodia cautelare prima del processo. Questo la dice lunga sul fatto che con troppa facilta’ si toglie il bene massimo della liberta’ con accuse che poi si rivelano non fondate”.

Nicola Cosentino giustifica la scelta del Pdl di escluderlo dalle liste dei candidati alle politiche, ma non tralascia di lanciare stoccate ai suoi ‘avversari’ all’interno del partito. Primo fra tutti, il segretario del Popolo delle Liberta’, che Cosentino definisce ”un perdente di successo”, salvo poi affermare che ”ho grande stima di Angelino”. Subito dopo e’ la volta di Stefano Caldoro, presidente della Giunta regionale della Campania, alla cui elezione, dopo 10 anni di ‘bassolinismo’, Cosentino ha contribuito moltissimo, nonostante aspirasse in prima persona alla carica di governatore: ”Caldoro non potra’ piu’ giocare al ‘buono e cattivo’, ora tocca a lui gestire la campagna elettorale”. E sottolinea, a rimarcare il personale impegno nel 2010, di essere ”convinto di aver lasciato una squadra vincente in Campania. Con me coordinatore abbiamo conquistato la regione e quasi tutte le Province, tantissimi Comuni. Ho organizzato un grande consenso intorno all’attuale presidente”. Per ultimo, ma solo in ordine di citazione, tocca all’ex Msi, ex An ed ex Pdl, oltre che candidato del centrodestra alle regionali del 2005 in Campania, Italo Bocchino, ricevere una stilettata. Succede quando i cronisti lo incalzano di domande sulle accuse di cui deve rispondere nei due processi che lo associano a clan camorristici di Casal di Principe, sua cittadina natale. ”L’unico ‘casalese’ che siede in parlamento e’ l’onorevole Italo Bocchino. Lui, davvero, ha cominciato la sua ascesa politica da Casal di Principe. Io, invece, sono stato eletto la prima volta nel 1996 come candidato a Piedimonte Matese e, poi, sempre e solo in liste bloccate”. Per il resto, in oltre un’ora di conferenza stampa Cosentino non fa altri nomi. Piu’ volte ripete che il Pdl e’ stato quasi costretto a togliere il suo nome dalle liste perche’ ”ha ritenuto di sottrarsi a strumentalizzazioni sulla mia vicenda” ed ha ”dato considerazione a sondaggi secondo cui la mia presenza in lista avrebbe nuociuto”. Le inchieste della magistratura che lo riguardano sono solo ”una montatura contro di me che mi impedisce di candidarmi alla Camera. Una montatura creata su modello di quella che nel 2010 mi ha impedito di correre per la presidenza della Regione Campania”. ”Non ho voluto rincorrere l’immunita’ a tutti i costi – aggiunge l’ex coordinatore campano del Pdl -. Se avessi voluto avrei accettato la candidatura che mi e’ stata offerta da tutti i partiti che sono alleati del Popolo delle Liberta”’. In ogni caso, prosegue, ”se tutta questa mia vicenda servira’ a prendere qualche voto in piu’ io saro’ contento – insiste -, non potro’ partecipare direttamente a questa campagna elettorale, ma lo faro’ con il cuore”. int/