Lega Nord: durante blitz Gdf opposta immunita’, acquisite poche carte

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(askanews) – Milano, 16 gen – Il blitz scattato nella notte nelquartier generale della Lega Nord di via Bellerio nell’ambitodell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano sulle quotelatte ha avuto ”esito parziale” per la decisione deipresenti di sollevare l’immunita’ parlamentare su alcunidocumenti richiesti. Cosi’, i militari della Guardia difinanza sono riusciti ad acquisire soltanto la documentazioneche e’ stata loro consegnata. E’ quanto fanno presentequalificate fonti giudiziarie milanesi dopo la secca smentitaarrivata da Roberto Maroni in tal senso. In Procura precisano che al momento della perquisizioneerano presenti in via Bellerio Roberto Maroni e RobertoCalderoli, successivamente raggiunti da Umberto Bossi. Nellasede milanese della Lega Nord erano presenti a quell’oraanche altri esponenti del Carroccio. Non e’ ancora chiaro chisia stato, ma qualcuno dei presenti, assicurano fontiinvestigative, ha sollevato la questione dell’immunita’parlamentare per impedire agli uomini delle Fiamme gialle diacquisire nell’ufficio di Daniela Cantamessa, segretaria diBossi, file e documenti relativi all’attivita’ parlamentare.

E successivamente e’ stato lo stesso procuratore capo diMilano, Edmondo Bruti Liberati, a contattare gliinvestigatori per ”vietare” loro di entrare negli uffici diparlamentari leghisti, operazione che richiederebbeun’autorizzazione a procedere da parte del Parlamento.

Conclusione: in Procura sono arrivate soltanto poche carte,precisamente quelle che sono state consegnate agliinvestigatori da chi era presente in via Bellerio.

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