Lavoro: Sacconi, si’ a zoccolo di diritti sociali comuni (Messaggero)

18 3, 1237 -

(askanews) – Roma, 11 gen – ”Junker si preoccupa della questionesociale di un’Europa che vede un progressivo impoverimentodei ceti medi e popolari, determinato sia dalladisoccupazione che dalla sottoretribuzione, l’aumento deicosiddetti low paid workers. Chiede uno ‘zoccolo di dirittisociali comuni’ e ha ragione”. L’ex ministro del LavoroMaurizio Sacconi, intervistato dal Messaggero, mostra dicondividere l’ipotesi avanzata dal presidente dell’EurogruppoJean-Claude Juncker, anche se, sottolinea, ”da noi ilsalario minimo esiste gia’, con il meccanismo dei contratticollettivi nazionali”.

Per contrastare la disoccupazione, occorre ”in primoluogo correggere profondamente la legge Fornero e integrarescuola e lavoro”, afferma Sacconi. ”La lettera della Bceriguardava soprattutto la cosiddetta flessibilita’ in uscitae il riordino degli ammortizzatori sociali. Il primo puntonon e’ stato realizzato, mentre invece si e’ introdotta unapericolosa rigidita’ in entrata che ha ridotto la propensionead assumere”.

Secondo il senatore del Pdl bisognerebbe ”tornare allalegge Biagi e riprendere il percorso verso un sempliceStatuto dei lavori, applicare l’apprendistato nella versionesemplice, concordata con tutte le parti e le Regioni, usarela leva fiscale per incentivare l’occupazione giovanile efavorire la contrattazione aziendale sulla base dell’articolo8 della manovra 2011”.

red-ceg/cam