Lavoro: Di Pietro, ricorso a Consulta su firme per referendum

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(askanews) – Roma, 9 gen – Sono state depositate in Cassazione lefirme per i due quesiti referendari con i quali si chiede diripristinare l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori nella suaversione originale e di abrogare l’art.8 del decreto-leggen.138 del 2011 che aveva cancellato il valore universale deidiritti previsti dal contratto nazionale di lavoro, ma ilreferendum non avra’ mai luogo. La legge prevede infatti chele firme non possano essere depositate a Camere sciolte, comein questo caso. ”Contestualmente al deposito delle firme perrispristinare un diritto costituzionale leso del lavoratore -ha annunciato il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, alletelecamere, in piazza Cavour, davanti al Palazzaccio, con illeader di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero e AngeloBonelli, dei Verdi – presenteremo, in sede di contenzioso, unricorso alla Corte Costituzionale perche’ ristabilisca undiritto fondamentale. Non e’ colpa nostra, ne’ dellecentinaia di cittadini che hanno firmato questi referendum,se le beghe della politica hanno portato allo scioglimentoanticipato delle Camere. La legge prevede che nell’anno delloscioglimento delle Camere non si possano raccogliere lefirme, ma noi sapevamo che la legislatura finiva nellaprimaversa di quest’anno non il 21 o il 29 dicembre dell’annoscorso, hanno fatto il giochino delle tre carte a danno deisoggetti piu’ deboli. Confidiamo che la Corte Costituzionalecon senso di responsabilita’ si renda conto che non si puo’far gravare sul diritto dei cittadini di far sentire lapropria voce le beghe delle politica che scioglie le camereperche’ non sono riusciti a mettersi d’accordo su come farela legge elettorale”.

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