Pd: liste quasi fatte, ma restano ancora problemi (e tensioni)

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(askanews) – Roma, 8 gen – Liste quasi fatte in casa Pd. Ma conun ‘quasi’ che pesa per una serie di problemi che ancora nonhanno trovato soluzione, o piena soluzione.

Questa e’ la situzione all’apertura della direzione delpartito che questa sera dovra’ votare le liste dei candidatidemocratici alle elezioni politiche.

La novita’ oggi e’ nel poker di nomi di provenienza mondocattolico. Nomi molto qualificati che testimonianoun’attenzione del Pd verso un mondo che era dato da variosservatori se non in fuga almeno riorientato verso ilpartito di Monti.

Come sempre in questi casi, i problemi che restano sonotutti legati agli spazi di lista insufficienti rispetto alleaspirazioni dei candidati. Una prima linea di confronto (e ditensione) e’ nella contrapposizione tra tra centro nazionalee realta’ territoriali. E’ il problema dei ‘paracadutati’ opiu’ pudicamente indicati come ‘esterni’, che mettono indiscussione le strutture di partito periferiche che in alcunicasi si sentono tradite rispetto anche alle indicazioniemerse dalle primarie. Fino ad arrivare a vere e proprieproteste con tanto di minacce di dimissioni dagli incarichidi partito, come e’ avvenuto oggi per il segretario regionaledel Pd pugliese.

I problemi si stanno risolvendo con le consuete formuletra cui quella piu’ avveduta nella sua predisposizione e’ il’listino’ a disposizione del segretario. In diversi casi pernon frustrare il candidato locale, l’esterno o paracadutatocontestato viene spostato nel listino lasciando cosi’ terrenolibero al ‘campione’ locale. Ma la procedura e’ biunivoca,nel senso che un esponente locale, vincitore delle primarie,puo’ essere spostato nel listino per trovare adeguato postodi capolista all’esterno o all’esponente nazionale.

Tutto comunque deve trovare una composizione entro questasera, all’interno di una direzione che prendera’ in esame laproposta del segretario Bersani e che non si annuncia moltobreve.

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