Regioni: Errani, nel 2013 ci aspettano tre grandi sfide (Intervista)

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(askanews) – Roma, 2 gen – Rinnovare il patto per la salute conil Governo. Portare avanti ulteriormente una profondaautoriforma delle Regioni per promuovere efficienza edonesta’. Rafforzare la collaborazione con le amministrazionicentrali e con le amministrazioni locali per governare benel’Italia. Sono le tre sfide che attendono le Regioni nel2013. Lo spiega in un’intervista all’ASCA il presidente dellaConferenza delle Regioni e della Regione Emilia Romagna,Vasco Errani.

D. – Tra tagli e autoriforme che anno e’ stato per il sistemadelle Regioni?.

R. – Un anno difficile, nel quale si e’ aperta una fase nuovache ha ridato credibilita’ allo sforzo del nostro paese diuscire dall’impasse e di riconquistarsi un ruolo in Europa.

Regioni e Autonomie sono state protagoniste di questo sforzoma ci sono questioni aperte e non risolte molto serie. Lasostenibilita’ del Ssn messa in crisi da tagli lineari calatidall’alto. Il sistema della mobilita’ per il quale si sonopresi impegni non pienamente rispettati. Su questi punti e’mancata la leale collaborazione che deve esserci fraistituzioni e una risposta seria ai cittadini dovranno darlail nuovo Parlamento e il nuovo governo.

D. – Il costo del sistema sanitario rischia di diventareinsostenibile, cosa fare?.

R. – Le Regioni lo hanno detto all’unanimita’: bisognafermare i tagli e fare il Patto per la salute. La sanita’ e’il comparto che piu’ ha dato in questo sforzo anti-crisi e icittadini lo sanno, non puo’ essere spremuto ulteriormente.

Ora occorre mettere uno stop e mettersi seduti al tavolo:Governo e Regioni hanno un grande compito, dimostrare chequalita’ e universalita’ dei servizi vanno d’accordo con lasostenibilita’ della spesa, con scelte moderne e appropriate,che confermino un buon grado di coesione sociale. Lotta aglisprechi, nuovi Lea, appropriatezza: sono tutte battaglie chevanno portate avanti con serieta’ e rigore, a partire -insisto – da un corretto finanziamento dei servizi ossia dalrinnovo del Patto per la salute, altrimenti si fanno discorsie promesse a vuoto. Altri modelli poi, mutualistici eprivatistici – si dica la verita’ agli italiani – sono piu’costosi e meno efficienti anche nelle esperienze concreteriportate dall’Oms e dall’Ocse.

D. – Anche milioni di pendolari rischiano di vedere ridotti iservizi a causa dei tagli al Tpl?.

R. – Ci sono scelte che non possono essere rinviate.

Occorrono riforme e investimenti appropriati per non lasciarenessuno a piedi e aiutare la ripresa. E ci sono tagli tali damettere in difficolta’ un comparto che e’ strategico per illavoro, per lo sviluppo sostenibile, per nuove filiereindustriali. Al contrario occorre programmare al megliorisorse che sono scarse, fissare priorita’, mettere ai primiposti le esigenze dei territori, pensare all’Italia didomani. Anche qui ci vuole collaborazione: Governo, Regioni eAutonomie assieme debbono darsi una strategia ragionevole eintelligente, e il trasporto pubblico locale va consideratouna risorsa essenziale per la vita delle citta’ e per unpaese che funziona.

D. – Il processo federalista ha subito un rallentamento e simette in discussione il potere assunto dalle regioni dopo lariforma del Titolo V. Da dove bisogna ripartire?.

R. – Penso si debba partire dalla Repubblica, una eindivisibile, come dice la nostra Costituzione. Edall’esigenza di governare questo paese senza populismi esenza vuota propaganda. Anche il tema dell’autonomia deiterritori va coniugato con i temi della partecipazionedemocratica e dell’efficienza delle scelte.

Vanno valutate assieme le cose piu’ utili e piu’ giuste ecambiare eventualmente le cose che non funzionano. Ma restodell’idea che il tema dell’autogoverno delle comunita’ localipossa fare del bene anche in questa fase di crisi. Pensiamo acome sono state gestite localmente molte crisi aziendali.

Pensiamo all’applicazione degli ammortizzatori in deroga(anche con risorse regionali) che ha salvato tanti posti dilavoro. Inoltre ritengo che nuove politiche di sviluppo, cheil prossimo Governo dovra’ assolutamente rilanciare, nonpotranno che partire da quanto fatto nelle miglioriesperienze delle Regioni in materia di ricerca, formazione,sostenibilita’, prodotti ed industrie legate al territorio.

D. – Siamo vicinissimi alle elezioni politiche, quale sara”la priorita’ del 2013 per le Regioni?.

R. – La priorita’ e’ aprire una stagione nuova che ci facciavoltare pagina. Indico tre sfide che verificheremo nel 2013.

Difendere la sanita’ per tutti rinnovando il Patto per lasalute con il Governo. Portare avanti ulteriormente unaprofonda autoriforma delle Regioni per promuovere efficienzaed onesta’. Rafforzare la collaborazione con leamministrazioni centrali e con le amministrazioni locali pergovernare bene l’Italia.

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