##Da Strasburgo alla Farnesina, Tajani ministro Esteri e vicepremier

Dopo 5 legislature all'Europarlamento, a capo diplomazia italiana

OTT 21, 2022 -

Roma, 21 ott. (askanews) – Cinque legislature al Parlamento europeo, pochi giorni da deputato alla Camera. La prima volta di Antonio Tajani a Palazzo Montecitorio è durata solo qualche giorno. Nel nuovo governo di Giorgia Meloni, è lui il ministro degli Esteri e vicepremier. Considerato il volto moderato della coalizione di centrodestra, Tajani è chiamato a guidare la diplomazia italiana in un momento estremamente delicato per l’Europa e l’intero mondo. La guerra in Ucraina e le sue conseguenze politiche, sociali ed economiche rendono il futuro prossimo quanto mai incerto. “La situazione in Italia è molto difficile e dobbiamo affrontare sfide inedite, economiche ed energetiche”, ha dichiarato di recente. La guerra mossa da Mosca a Kiev è “molto preoccupante” e “dobbiamo condannare i bombardamenti sulle popolazioni civili. Bisogna dare una risposta durissima senza però chiudere mai la porta alla diplomazia, perché non possiamo permettere che ci sia un’escalation”, ha sottolineato. Da tale convinzione Tajani ripartirà alla guida della Farnesina, almeno su questo punto in sostanziale continuità con il governo precedente. Nato a Roma il 4 agosto del 1953, Tajani ha studiato al liceo Tasso, nella capitale, e si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza. Per un anno è stato ufficiale dell’Aeronautica militare, quindi ha svolto un corso di alta specializzazione della Difesa aerea, per poi diventare controllore presso la base radar di San Giovanni Teatino. Da giovanissimo è stato vicesegretario del Fronte Monarchico Giovanile, il movimento giovanile dell’Unione Monarchica Italiana. “In terza media ho preso la tessera del Partito monarchico. A scuola avevo fatto una ricerca su Vittorio Emanuele II ed ero rimasto affascinato dalla sua figura. Da qui la mia iscrizione. Un impegno durato fino al servizio militare”, confermò nel 2019. Gli anni degli studi furono anche quelli della sua partecipazione alle manifestazioni in favore del generale Giovanni De Lorenzo, promotore a fine anni Sessanta del misterioso tentativo di golpe noto come piano “Solo” e futuro deputato del Partito democratico italiano di Unità monarchica, che avrebbe poi aderito al gruppo del Movimento Sociale italiano (Msi). Anche se, con il tempo, Tajani ha rivisto entrambe le sue posizioni e si è dichiarato “da sempre antifascista”. “La monarchia non è adatta per l’Italia ma funziona altrove: in Spagna, in Olanda”, ha ammesso più volte, tenendo comunque a precisare: “I miei valori sono sempre quelli. Credo nella patria, nell’unità nazionale e nella famiglia”. Giornalista professionista dal 1980, Tajani è stato cronista parlamentare ed ha svolto la professione di redattore presso “Il Settimanale”, per poi affrontare un’esperienza televisiva da conduttore in Rai. Dal 1983 al 1987 è stato inviato in Libano, Unione Sovietica e Somalia; mentre dal 1987 al 1993 è stato responsabile di redazione presso il quotidiano “Il Giornale”, sotto la direzione di Indro Montanelli. Nel momento in cui Silvio Berlusconi è sceso in campo con Forza Italia, Antonio Tajani è stato tra i fondatori del partito. Era il 1994 e l’attuale ministro entrò a far parte del consiglio direttivo. Sempre nel 1994 venne poi eletto come membro del Parlamento Europeo, nella lista di Forza Italia. Confermato con le elezioni europee del 1999, è stato membro delle Commissioni Affari esteri, Difesa e Sicurezza. Nel 2001 si è candidato a sindaco di Roma, nella lista del Popolo delle Libertà, ma è stato sconfitto al ballottaggio da Walter Veltroni. L’anno successivo è diventato uno dei 10 presidenti del Partito Popolare Europeo. Nel 2008 ha assunto il ruolo di Commissario europeo per i Trasporti. Nel 2017, Tajani è stato eletto presidente del Parlamento europeo, mentre l’1 marzo del 2018 ha ottenuto l’incarico di vicepresidente di Forza Italia da Silvio Berlusconi. Pochi mesi dopo, ha assunto anche il ruolo di coordinatore. Un impegno che lo ha portato a rinunciare all’incarico di presidente del Parlamento europeo, poi finito nelle mani di David Sassoli. Eletto Presidente della Commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento europeo, e successivamente Presidente della Conferenza dei presidenti di commissione, il 21 novembre 2019 è stato indicato come vicepresidente del Partito Popolare Europeo. Dopo la nascita del governo Draghi, il 15 febbraio 2021, Tajani è stato designato da Berlusconi come coordinatore unico nazionale di Forza Italia. E’ il suo ultimo incarico primo del suo ingresso alla Farnesina. (di Corrado Accaputo)